Pensioni 2023, requisiti e vincoli: ecco i parametri

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12/01/2023

Pensioni 2023, requisiti e vincoli: ecco i parametri

Pensioni 2023 al via dal mese di gennaio, con la legge di bilancio che ha cambiato il quadro della situazione attraverso l’introduzione della quota 103. Il meccanismo di accesso anticipato alla quiescenza si apre a tutti coloro che sono nati entro il 31/12 del 1961, avendo maturato almeno 41 anni di versamenti.

La manovra ha anche prorogato l’ape sociale e l’opzione donna. Quest’ultima registra però un depotenziamento molto inviso alle lavoratrici. Infatti, nel corso di quest’anno potranno accedere all’istituto solo coloro che rientrano in alcuni casi molto specifici. Vediamo quindi quali sono le principali novità, partendo dai trattamenti ordinari previsti con la legge Fornero.

Pensioni 2023: le uscite ordinarie dal lavoro

Rispetto alle regole previste dalla legge Fornero per le uscite ordinarie dal lavoro, non si prospettano novità. L’accesso alla pensione di vecchiaia si ottiene maturando almeno 67 anni di età insieme a 20 anni di versamenti. I lavoratori che svolgono le mansioni usuranti previste dalla legge e con almeno 30 anni di versamenti possono accedere all’Inps a partire dai 66 anni e 7 mesi.

La pensione anticipata è invece garantita a partire dai 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini e dai 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. In questo caso, non esiste alcun vincolo anagrafico, pertanto l’assegno è garantito indipendentemente dall’età raggiunta. L’erogazione deve però tenere conto di una finestra di attesa di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti, presente sia nel settore privato che in quello pubblico.

Pensioni anticipate tramite la nuova quota 103

La nuova quota 103 consente l’accesso anticipato alla pensione a partire da 62 anni di età e con almeno 41 anni di versamenti. Entrambi i parametri devono però essere raggiunti entro e non oltre il prossimo 31 dicembre 2023. Il meccanismo di uscita prevede anche una finestra mobile di attesa per il primo assegno corrispondente a tre mesi per i lavoratori del settore privato. Nel pubblico la finestra si estende fino a 6 mesi.


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Per i lavoratori del settore privato i termini per la presentazione delle domande di accesso alla pensione si aprono quindi al 28 febbraio. La scadenza slitta al 1° settembre per i lavoratori del settore pubblico che cessano il servizio.

La nuova quota 103 prevede anche la maturazione di un assegno non superiore a cinque volte la minima Inps. A livello pratico, si tratta di circa 2818 euro lordi al mese. Il vincolo è presente fino al raggiungimento dell’età ordinaria per l’accesso alla pensione, corrispondente a 67 anni.

Pensioni 2023: il rinnovo dell’Ape sociale e l’uscita anticipata dai 63 anni

Anche nel 2023 sarà possibile ottenere l’accesso anticipato alla pensione tramite Ape sociale. Il meccanismo prevede il conseguimento di almeno 63 anni di età e di 30 – 36 anni di versamenti.

La tutela si apre ai lavoratori disoccupati di lungo termine, ai caregiver, agli invalidi ed a coloro che hanno svolto le attività gravose e usuranti previste dalla legge. L’Ape sociale resta un accompagnamento alla pensione, visto che garantisce un reddito ponte fino alla maturazione dei requisiti ordinari di pensionamento.

La pensione anticipata tramite la nuova opzione donna

La legge numero 197 del 2022 porta cambiamenti peggiorativi all’opzione donna. Accedere diventa più difficile, perché il meccanismo di flessibilità si apre solo in favore di chi vive specifiche situazioni di disagio. Potranno usufruirne le lavoratrici che maturano 60 anni di età e 35 anni di versamenti al 31 dicembre 2022.

Per fare domanda è necessario inoltre rientrare all’interno di tre specifici profili di tutela, ovvero caregivers, invalidità per almeno il 74% e licenziate o dipendenti di imprese in crisi. In questo ultimo caso, deve figurare l’apertura di un tavolo di confronto per la gestione della crisi.

L’opzione prevede il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno e uno sconto di un anno per ogni figlio rispetto al parametro anagrafico. L’età di accesso all’OD non potrà comunque risultare inferiore ai 58 anni.


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