Bonus mobili 2023, come funziona dopo la Manovra di Bilancio

Autore:
Niccolò Mencucci
12/01/2023

Bonus mobili 2023, come funziona dopo la Manovra di Bilancio

Da anni gli italiani possono fare domanda del bonus mobili, uno delle tante agevolazioni previste per chi sta ristrutturando la propria abitazione e vuole ridurre il proprio carico fiscale.

Negli anni purtroppo il benefit fiscale s’è ridotto drasticamente, e anche per il bonus mobili 2023 molte delle sue precedenti disposizioni sono state modificate, in particolar modo a seguito del varo della Manovra di Bilancio.

Bonus mobili 2023, come funziona dopo la Manovra di Bilancio

Con un emendamento alla Legge di bilancio, il bonus mobili 2023 è stato riconfermato per altri due anni, ovvero per il 2023 e il 2024. Il bonus mobili permetterà anche per il prossimo biennio l’acquisto di arredi ed elettrodomestici a risparmio energetico, purché ricorrano i seguenti requisiti:

  • l’acquisto deve essere contestuale alla ristrutturazione straordinaria di un immobile,
  • gli acquisti devono rientrare nella scheda informativa disposta dall’Agenzia delle Entrate.

In poche parole, si dovrà avere un progetto di ristrutturazione in atto, di tipo straordinario, e i mobili dovranno essere quelli previsti dall’Agenzia delle Entrate.

Sono delle restrizioni che potrebbero essere più problematiche a seguito delle nuove disposizioni governative, che hanno portato il massimale di spesa previsto dal bonus mobili 2023 da 10.000 euro a 8.000 euro, per poi passare dal 2024 a 5.000 euro.

Ricordiamo inoltre che il bonus prevede solo una detrazione fiscale al 50% su un massimale di spesa, in questo caso di 8.000 euro.

Che documenti servono per avere il bonus mobili 2023

Il bonus mobili 2023 è stato riconfermato in merito alla tipologia delle attestazioni e delle fatture da presentare all’Agenzia delle Entrate per ottenere i benefici fiscali. I documenti richiesti per quest’anno sono i seguenti:


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  • l’attestazione del pagamento,
  • le fatture di acquisto dei beni.

Nel caso dell’attestazione, saranno prese in considerazione i seguenti documenti:

  • ricevuta del bonifico,
  • ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito,
  • documentazione di addebito sul conto corrente.

Nel caso della ricevuta di avvenuta transazione, i pagamenti dovranno essere effettuati con carta di credito o di debito. Altri pagamenti non saranno garantiti.

Nel caso delle fatture, dovrà essere ben visibile il fatto che si riferiscano all’acquisto dei beni previsti dall’Agenzia delle Entrate, e che sia riportata la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

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Quando si ha diritto al bonus

Si potrà avere diritto al bonus mobili 2023 solo se l’acquisto dei beni sia relativo ad alcuni interventi di ristrutturazione, come quelli previsti per la manutenzione straordinaria degli immobili, quali:

  • restauro e risanamento conservativo,
  • ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti,
  • lavori di ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da calamità.

Si può richiedere il bonus mobili 2023 per beni relativi a lavori di manutenzione ordinaria, ma solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali (condomini).

Ricordiamo che il contributo spetta a chi usufruisce del Sismabonus o del Superbonus 110%, a patto che la data di inizio dei lavori sia precedente a quella dell’acquisto dei beni.

Nel caso dei beni previsti dall’Agenzia delle Entrate, vogliamo soltanto precisare quali sono quelli non previsti per il bonus mobili 2023, come porte, pavimentazioni, tende, tendaggi e altri complementi d’arredo.

Di contro, gli elettrodomestici idonei al bonus non hanno limiti di categoria, ma solo di classe energetica:

  • A per i forni,
  • E per le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie,
  • F per frigoriferi e congelatori.

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Quanto dura il bonus dopo la ristrutturazione

Il bonus mobili 2023 funziona come credito d’imposta disposto in dieci rate annuali, come previsto all’interno del quadro predisposto in Dichiarazione dei Redditi.

Saranno accettate le domande in cui è stato confermato il fatto che gli interventi siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni (mobili o elettrodomestici che siano).

Tale data di avvio dovrà essere attestata da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione alla Asl, se obbligatoria, altrimenti sarà sufficiente compilare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

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