Bonus caldaia e infissi 2023, soluzioni dopo stop sconto in fattura: come ottenerlo ancora

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
27/02/2023

Bonus caldaia e infissi 2023, soluzioni dopo stop sconto in fattura: come ottenerlo ancora

Bonus ristrutturazione, dopo lo stop del governo a tutte le cessioni del credito e allo sconto in fattura, cosa cambia per chi vuole richiedere le agevolazioni casa nel 2023? Per lo sconto su sostituzione caldaia ed infissi ci sono ancora varie possibilità di ottenere i rimborsi con le precedenti condizioni, vediamo come funzioneranno le nuove modalità.

Bonus caldaia: stop sconto fattura, cosa cambia ora

Dopo il nuovo decreto del governo che pone fine a tutte le procedure di sconto in fattura e di cessione dei crediti fiscali per i bonus edilizi, arrivano i primi allarmi da parte di chi aveva già programmato alcuni interventi, pagando anche un anticipo sul contratto. Nello specifico i problemi maggiori potrebbero essere riservati ai contribuenti che hanno optato per la richiesta del bonus al 50% per la sostituzione della caldaia o degli infissi di casa per diminuire il consumo energetico.

Per questi soggetti, oltre alla criticità di non sapere se sarà possibile portare a termine le sostituzioni con l’agevolazione, c’è anche il problema di poter definire con esattezza la data di inizio lavori. Quindi in molti potrebbero doversi ritrovare a pagare anche la quota che inizialmente doveva essere scontata dalla ditta, potendola poi recuperare solo attraverso le detrazioni fiscali IRPEF in 10 anni.


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Dalle associazioni quindi arriva un appello urgente al governo per chiedere una fase di transizione e permettere a tutti coloro che sono ancora nell’iter di richiesta di questi due bonus di poter terminare l’inervento senza perdite economiche. Si sta studiando infatti un decreto ad hoc proprio per aiutare alcune categorie detto “piano salva-sconto“.

Bonus infissi e caldaia, come funzioneranno nel 2023

In attesa di conoscere i prossimi sviluppi, ed eventualmente gli emendamenti alla nuova legge sul superbonus, ecco come funzionerà per tutti coloro che vorranno richiedere il bonus per la ristrutturazione con sostituzione di caldaia o infissi nell’arco dell’anno 2023. Sarà possibile ancora ottenere un benefit fiscale del 50% o del 65% anche sull’installazione di nuovi infissi o acquisto di caldaie di classe energetica che sia almeno pari alla A. Potrà però essere sfruttata soltanto la detrazione fiscale.

Quindi una volta deciso l’intervento, si potrà contare di un rimborso o del 50%, se si tratta solo di un nuovo modello di caldaia a condensazione, o del 65% se l’acquisto è inserito in un piano che prevede anche la sostituzione degli impianti di termoregolazione. La stessa cosa accade per chi vuole ottenere l’ecobonus per nuovi infissi. Detrazione al 50% sull’IRPEF in 10 anni su un massimo spesa di 60.000 euro.

Chi può ancora avere lo sconto in fattura per il bonus caldaia e infissi?

Per chi ha già richiesto le agevolazioni fiscali econobus per i lavori in casa è già stata prevista una fase di transizione, che potrebbe venire prorogata ulteriormente con emendamenti urgenti. Al momento però chi può mantenere lo sconto in fattura scelto inizialmente è soltanto chi ha iniziato prima della data del 17 febbraio.

Ed occorrerà poterlo dimostrare al fisco in diverse modalità. Non essendo prevista ad esempio per il bonus caldaie, una comunicazione di inizio lavori, sarà utile conoscere quanto tempo verrà concesso dal governo per poter continuare ad usufrire delle condizioni in vigore prima del decreto. Ecco le varie ipotesi sul tavolo per salvare sconto e cessione.


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Dal governo il nuovo decreto “salva caldaia”

Il Consiglio dei Ministri sta lavorando ad un documento di intesa che dovrebbe stabilire le regole per chi ha già fatto richiesta dello sconto in fattura sia per il bonus infissi che per quello sulle caldaie. Questo per evitare che chi ha già avviato la pratica rischi di dover pagare per intero e poi ottenere solo le rate della detrazione.

Il piano salva sconto dovrebbe prevedere l’invio di una prova che il bonus sia stato già avviato con le vecchie norme entro il 17 febbraio. E cioè si dovrà inviare al fisco un documento che attesti sia la data che un eventuale contratto con la ditta. Quindi potrebbero bastare anche un accordo firmato, un bonifico di acconto. Tutto ciò sarà deciso in settimana dopo l’incontro tra vertici delle associazioni e ed esponenti di governo.

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