Bonus Casa 2023, 8 garanzie dopo lo stop cessione crediti: quali sono e chi ha diritto

Autore:
Niccolò Mencucci
28/03/2023

Bonus Casa 2023, 8 garanzie dopo lo stop cessione crediti: quali sono e chi ha diritto

Malgrado lo stop delle cessioni, i bonus casa 2023 sono ancora disponibili, a patto che i nodi vengano sciolti.

Parliamo dei nodi relativi al decreto correttivo 11/2023, quello che permetterà di garantire tali bonus anche nel 2023, anche senza poter richiedere come opzione fiscale la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Vediamo bene quali sono e chi alla fine avrà diritto ai bonus casa 2023.

Bonus casa 2023, i nodi del decreto correttivo

La questione dei bonus casa 2023 è ormai diventata cruciale per lo Stato, dal momento che dovrà rispondere di miliardi di crediti garantiti per la ristrutturazione delle case.

Una prima mossa è stata quella del blocco della cessione dei crediti per tutte le richieste successive dal 31 dicembre 2022. Solo chi ha effettuato delle spese lo scorso anno o ha rateizzato per spese relative agli anni 2020 e 2021, potrà vedersi approvata la cessione. A patto che la richiesta venga effettuata entro il termine di scadenza del 31 marzo.

Oltre a ciò, dopo il voto odierno della commissione Finanze della Camera, mercoledì 29 marzo si saprà se i nodi del decreto correttivo verranno sciolti o meno.

Bonus casa 2023, quali sono i nodi

I nodi principali sulla questione del bonus casa 2023 sono 8, e riguardano l’attività edilizia, le case e le varianti CILA-S, le barriere architettoniche, la SAL, la SOA, e il visto di conformità, oltre alla presentazione dell’allegato B per il Superbonus.

Nel primo caso, i richiedenti dei bonus ordinari, per l’edilizia libera, potranno beneficiare di cessione/sconto in fattura nel caso in cui entro il 16 febbraio:

  • abbiano effettuato almeno un pagamento,
  • dimostrino con l’impresa di avere già stipulato il contratto di fornitura.

Se si è acquistato una casa ristrutturata con bonus casa 2023, ma con contratto preliminare dopo il 16 febbraio 2023, terrà fede la data di presentazione della pratica edilizia da parte dell’impresa.


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A sua volta le varianti alla Cila o agli altri titoli abilitativi non saranno rilevanti “ai fini del rispetto dei termini previsti”. Così come la cessione del bonus del 75% prevista per l’abbattimento delle barriere architettoniche sarà disponibile anche per i lavori avviati successivamente al 16 febbraio.

Per SAL e SOA, non ci sono scadenze imminenti, a patto che:

  • il committente si trovi a uno stato di pagamento più avanzato rispetto all’opera;
  • sia fatto obbligo della SOA per lavori appaltati con limite di 516mila euro.

Per l’allegato B Superbonus, è possibile avere la remissione in bonis con una nuova scadenza, quella del 30 novembre 2023, ma solo ed esclusivamente qualora l’intesa con un acquirente sia stata raggiunta entro il 31 marzo. O anche dopo il 31 marzo, pagando però una sanzione di 250 euro.

Per ultimo, il visto di conformità non richiede più l’obbligo di indicare l’importo della parcella prodotta dall’intermediario fiscale nell’asseverazione di congruità rilasciata dal tecnico.

Bonus casa 2023, chi ne avrà diritto

A conti fatti, il Governo Meloni sta cercando di garantire sempre di più l’accesso ai bonus casa 2023, allentando le maglie e allungando i tempi tecnici per presentare documenti o per garantire operazioni prima non previste.

I beneficiari rimangono comunque gli stessi di quelli già descritti nei mesi precedenti, ovvero:

  • i complessi residenziali (es. condomini),
  • gli Istituti Autonomi Case Popolari (vd. edilizia pubblica),
  • i condomini minimi.

Dovrebbero rientrare anche i proprietari di villette o case unifamiliari, ma se non scatta la proroga per le villette rischiano di non poter beneficiare nulla di quanto previsto dai nodi sopramenzionati.

Infatti il Governo sta valutando di allungare i tempi anche alle villette.

Bonus casa 2023, la proroga per le villette

Se i nodi da sciogliere sono 8, quelli che ancora devono essere definiti con maggiore chiarezza sono 3. Oltre alle cessioni, altri punti da convalidare sono i crediti incagliati e la proroga per le villette.


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Se mancano gli acquirenti per i crediti in cessione, si valuta di consentire alle banche di comprarli e poi compensarli con le imposte versate tramite F24 dai propri clienti, o di convertirli in titoli di Stato.

Nel caso della proroga per le villette, si valuta di fissare un nuovo termine al prossimo 30 settembre.

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