DEF 2023, tasse ridotte e stipendi più alti: quando entra in vigore e cosa prevede

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
12/04/2023

DEF 2023, tasse ridotte e stipendi più alti: quando entra in vigore e cosa prevede

Il governo ha approvato il DEF, documento di economia e finanza che prevede molte nuove agevolazioni su tasse e bollette e un aumento degli stipendi medi per molti lavoratori. Inoltre, il nuovo taglio del cuneo fiscale farà risparmiare anche i pensionati, che potranno contare su percentuali di imposta più basse. Vediamo quali sono le principali novità in arrivo e le più importanti misure finanziarie approvate.

Il governo approva il DEF 2023: meno tasse e stipendi più alti

Il DEF, documento di economia e finanza che anticipa gli interventi principali in programma dal governo per quanto riguarda le misure finanziarie è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. In primo piano la crescita economica e l’aumento del PIL da presentare all’Unione Europea. Ma ci sono anche le previsioni di spesa per i singoli obiettivi rivolti all’aiuto delle famiglie, degli imprenditori e dei lavoratori.

Il governo stima una prossima crescita del prodotto interno lordo, che dovrebbe passare dallo 0,9% attuale all’1,1% entro il 2026. Nel calcolo sono comprese le risorse economiche da utilizzare per un ulteriore taglio del cuneo fiscale che dovrebbe agevolare tutti i lavoratori andando ad abbassare la pressione fiscale. Uno dei punti chiave del programma infatti sarà quello di far pagare meno imposte in modo da aumentare progressivamente il reddito e la capacità di spesa dei cittadini.


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DEF, nuovi aiuti e bonus in arrivo

Nel programma di governo ci sono anche le agevolazioni destinate alle famiglie a basso reddito, ma non solo. Sono previsti aiuti per contrastare eventuali altri aumenti sulle spese per le fatture di energia elettrica e gas. Per quest’ultimo in particolare è stata approvata la misura chiamata bonus riscaldamento che interverrà in caso di rialzi del costo della materia prima.

Tutelando le famiglie che consumano meno, a partire dall’arrivo della stagione fredda. Cioè da ottobre. Confermate anche la proroga del bonus sociale e il taglio dell’IVA al 5%, che erano state già approvata con il cosiddetto “Decreto Bollette” di marzo 2023.

Agevolazioni anche per le imprese

Per gli imprenditori il governo interviene a favore di una crescita economica riducendo le tasse e proponendo nuove agevolazioni sui costi, anche comprendendo la proroga di vecchie misure come ad esempio il credito di imposta per le fatture energetiche. Molti progetti per favorire l’imprenditoria ed il lavoro autonomo saranno confermati in fase di approvazione della riforma fiscale.

Non è però stata confermata la nuova Flat Tax, quindi per le partite IVA, le condizioni di accesso all’imposta unica forfettaria resteranno invariate. Altra novità sarà l’introduzione dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici obbligatori che dovrebbe promuovere una maggiore consapevolezza sull’utilizzo di strumenti economici e favorire la conoscenza delle regole base sul risparmio, sugli investimenti e la finanza personale.

Cuneo fiscale, quanto si risparmierà in busta paga e pensione

Il taglio del cuneo fiscale è alla base del programma di governo per aiutare pensionati e lavoratori. Aumenteranno le entrate mensili grazie ad un abbassamento delle imposte da pagare. Per questo interverrà la nuova IRPEF a tre aliquote entro il 2024 e una riforma delle pensioni che potrebbe confermare l’uscita a Quota 41. Inoltre è previsto un nuovo bonus contributi previdenziali, che sconterà le tasse in busta paga per tutti i dipendenti inclusi in una determinata fascia di reddito medio-basso.


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Il risparmio stimato potrebbe quindi far guadagnare a pensionati e lavoratori tra i venti e i quaranta euro in più al mese.  In base ai limiti di imponibile IRPEF che saranno stabiliti con precisione dal decreto fiscale. Secondo le stime, e dalle ultime bozze quasi definitive, i maggiori vantaggi arriveranno per chi attualmente si attesta ad un massimo annuo di 25.000 euro.  Che con il nuovo taglio potrebbe raddoppiare il risparmio sulle imposte da pagare in busta paga.

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