I Buoni Fruttiferi e i Libretti di risparmio postale: ecco le loro differenze

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14/05/2019

Buoni fruttiferi e libretti postali, ecco le differenze su cui ragionare per effettuare una scelta

I Buoni Fruttiferi e i Libretti di risparmio postale: ecco le loro differenze

Poste italiane offrono alla propria clientela diversi servizi, quelli più noti sono i Buoni Fruttiferi e Libretti di risparmio. Vediamo quali sono le differenze tra i due in modo che possiate scegliere quello più adatto alee vostre esigenze. Il buono fruttifero postale è ideale per chi desidera investire i propri risparmi senza correre grandi rischi. I libretti di risparmio sono ideali per chi, invece, vuole gestire i propri risparmi in maniera facile e anche economica.

Buoni fruttiferi postali: le caratteristiche

I Buoni fruttiferi postali sono titoli di risparmio emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, la quale è controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Lo stato garantisce il loro valore nominale,  e sono soggetti a tassazione agevolata nella misura del 12,50% del valore sottoscritto.

Esistono due tipologie di emissioni dei buoni fruttiferi postali:

  • forma cartacea;
  • forma dematerializzata.

I Buoni fruttiferi postali emessi in forma cartacea vengono ceduti a chi lo sottoscrive, il quale deve tenerne cura nella sua conservazione, in quanto per poterlo riscuotere alla scadenza va presentato il titolo cartaceo allo sportello. Il buono fruttifero può essere rimborsato anche in modo anticipato. I tagli di emissioni dei buoni sono da 50 euro e multipli.

I Buoni fruttiferi emessi in forma dematerializzata sono, invece, rappresentati da una scrittura contabile effettuata sul conto corrente Bancoposta o sul Libretto di risparmio postale, i quali devono avere la stessa intestazione di chi sottoscrive il buono.  Alla richiesta del rimborso, l’importo dovuto viene accreditato sul conto di regolamento, anche alla scadenza l’importo viene accreditato in automatico sul conto. In questo modo il buono fruttifero dematerializzato non rischia la prescrizione, al contrario di quelli cartacei, che se non riscossi entro i 10 anni successivi alla sua scadenza, non possono più essere riscossi.


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Anche i buoni dematerializzati vengono emessi con tagli da 50 e multipli.

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Buoni fruttiferi postali:  il rendimento

Per quanto riguarda invece il rendimento dobbiamo dire che per i buoni fruttiferi postali non è molto alto. Questo dipende anche dalle diverse tipologie, come quelli ordinari che possono durare al massimo di 20 anni o altri come quali che hanno una scadenza a 3, 4, 6 o 12 anni.  Per ogni tipo di buoni il rendimento annuo lordo cambia in base alla scadenza, può andare dallo 0,40% al 2,00% per il buono dedicato ai minori. Il vantaggio è che sono sicuri e il capitale investito può essere richiesto in qualsiasi momento, per ottenere gli interessi bisogna aspettare minimo un anno da quando si è effettuato l’investimento.

Libretti di risparmio: le caratteristiche e il rendimento

Una delle principali caratteristiche dei libretti di risparmio è che non hanno costi e commissioni legate all’apertura, alla gestione e all’estinzione. I versamenti e prelevamenti si possono effettuare in qualsiasi ufficio postale senza ulteriore spese.

Lo Stato garantisce anche i Libretti di risparmio. Questi possono essere richiesti in diverse tipologie, come ad esempio la forma dematerializzata che consente di prelevare e versare tramite la Carta Libretto.

La forma di libretto Ordinario è l’ideale per chi vuole accreditare su di esso la pensione INPS e INPDAP. Questo comprende anche un’assicurazione gratuita, che copre eventuali furti durante il prelievo di contanti, per un massimo di 700 € all’anno. Per il libretto Ordinario, gli interessi iniziano a maturare dal giorno in cui si versa fino all’estinzione del Libretto e il tasso annuo lordo è pari allo 0,01%. Come abbiamo già detto si può aprire un libretto in forma dematerializzata, ma anche in forma cartacea.


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