Accise: cosa sono e perché le paghiamo? Ecco cosa c’è da sapere

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31/05/2019

Cosa paghi quando acquisti un litro di benzina? Ecco cosa incide sul costo dei carburanti

Accise: cosa sono e perché le paghiamo? Ecco cosa c’è da sapere

Le accise sono imposte applicate sulla fabbricazione o sulla vendita di specifici prodotti. I prodotti più comunemente colpiti sono: la benzina, il gasolio, il gpl, l’energia elettrica ed il gas metano, ma anche le sigarette ed alle bevande alcoliche. Queste tasse colpiscono in modo pesante i carburanti e l’energia che tutti acquistiamo ed incidono moltissimo sul prezzo finale quasi ad arrivare ai due terzi di quello che paghiamo.

Le accise si vanno a sommare all’Iva applicata sul prodotto, dando un risultato di un cospicuo aumento del prezzo finale del prodotto, come ad esempio della benzina del 68% e del 64% per il gasolio.

Accisa: cosa vuol dire e da dove viene la parola

Con la parola accisa si intende un’imposta indiretta, cioè una tassa che si paga nel momento in cui si acquista un bene o un servizio. Il denaro che viene inizialmente pagato dal commerciante e poi ricaricato sul prezzo finale della vendita, aggiungendolo ai costi di produzione. Un esempio comune che possiamo fare è l’aumento del costo della benzina, ma anche il prezzo delle sigarette e degli alcoolici.

Il termine accisa deriva dal latino medievale che significa in modo generico “imposta”, e viene utilizzato in tutti i Paesi europei che utilizzano il latino.


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Adesso dopo aver capito da dove deriva la parola accisa, importante è anche capire il perché la paghiamo.

Cosa sono le accise sulla benzina e perché le paghiamo

Come abbiamo detto, le accise sono delle imposte sulla fabbricazione e sulla vendita di alcuni prodotti al consumo che vanno poi a sommarsi ad altre tasse. Ogni nazione ha le sue accise, e vengono applicate in modo diverso da paese a paese.

L’accisa è una tassa differente dall’Iva, essa non si basa solo sul valore del prodotto ma sulla quantità che ne viene venduta. Per la benzina o il gasolio per calcolare le accise si applica un’aliquota fissa su ogni mille litri.

Facciamo riferimento all’anno 2017, il calcolo delle accise sui carburanti è stato il seguente:

  • 728,40 euro per mille litri (0,7284 €/l) per la benzina;
  • 617,40 euro per mille litri (0,6174 €/l) per il gasolio;
  • 267,77 euro per mille litri (0,26777 €/l) per il GPL;

Ma perché paghiamo le accise sulla benzina e sugli altri carburanti?

Le accise costituiscono una fonte di emergenza per le case dello Stato. I soldi delle accise vengono utilizzati, per rimediare a calamità naturali come terremoti e alluvioni nel nostro paese.

Quindi le entrate relative alle accise servono per raccogliere somme di denaro che andranno coprire le spese per le emergenze. Ma è bene far presente che una volta introdotta un’accisa questa non viene più ritirata, anche se l’emergenza o lo stato di calamità è stato risolto.

Quando facendo il pieno all’auto, ogni volta paghiamo per tutte le calamità naturali che hanno portato il prezzo delle accise ad alzarsi, ma non solo per quelle più recenti.


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Quali sono quindi le calamità per le quali ancora oggi stiamo pagando?

Ecco cosa paghiamo ogni volta che acquistiamo un litro di benzina. Elenco completo delle 17 accise sui carburanti, a cui va aggiunta l’Iva al 22%:

  • 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936);
  • 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956);
  • 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963);
  • 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966);
  • 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968);
  • 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976);
  • 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980);
  • 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983);
  • 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996);
  • 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004);
  • 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005);
  • 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009);
  • da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011);
  • 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011);
  • 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011);
  • 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011);
  • 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)

A tutti questi eventi si vanno ad aggiungere quelli più recenti come il terremoto in Emilia o in Abruzzo e le alluvioni in Toscana e in Liguria. La totale somma delle accise porta la benzina ad alzarsi di 41 centesimi al litro, Iva esclusa. Quindi per un pieno di benzina, che è in media circa 50 litri, andiamo a pagare quasi 20 euro di accise.

Accise benzina, aumenti in arrivo dal 2019

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