Assegno sociale, requisiti età nel 2019, la domanda quando va fatta nel 2018 o nel 2019?
Assegno sociale: una lettrice attraverso il forum ci chiede quando fare la richiesta di assegno sociale, un suo conoscente raggiunge il requisito anagrafico di 66 anni e 7 mesi a maggio 2019. Prima di chiarire quando va fatta la domanda, analizziamo in breve che cos’è l’assegno sociale e i cambiamenti che subirà nel 2019.
Assegno sociale: cosa cambia nel 2018
Assegno sociale, ex pensione sociale, dal 2018 per farne richiesta bisogna avere determinati requisiti, precisamente sono 66 anni e 7 mesi, mentre fino allo scorso anno serviva un anno in meno. Questo non è l’unico cambiamento, variano anche gli importi.
Importo ed età assegno sociale 2018 e requisiti del 2019
Dal 1° gennaio 2018 gli aventi diritto potranno avere, per 13 mensilità, l’importo corrisposto è di euro 453,00. Per potervi accedere bisogna rispettare determinati limiti di reddito, in quanto viene riconosciuta sono a chi possiede redditi molto bassi.
Nel 2018 l’età anagrafica per poter accedere all’assegno sociale è di 66 anni e 7 mesi, equiparando la prestazione alla pensione di vecchiaia (fino allo scorso anno, infatti, si poteva richiedere a 65 anni e 7 mesi). Nel 2019 la soglia anagrafica aumenterà a 67 anni.
Limiti di reddito
Nel 2018 i limiti di reddito per poter accedere all’assegno sociale sono di:
- 5.889 euro per pensionati non coniugati
- 11.788 per pensionati coniugati.
Quando va fatta la domanda
Riepilogando, possono presentare domanda dell’assegno sociale, a decorrere dal 1° gennaio 2018, tutti i cittadini italiani e stranieri devono soddisfare i seguenti requisiti:
- 66 anni e 7 mesi di età;
- stato di bisogno economico;
- cittadinanza italiana;
- residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni nel territorio nazionale.
Inoltre, i cittadini stranieri comunitari devono essere iscritti all’anagrafe del comune di residenza e i cittadini extracomunitari devono essere titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
Il diritto alla prestazione è accertato in base al reddito personale per i cittadini non coniugati e in base al cumulo del reddito del coniuge per i cittadini coniugati.
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Nel caso specifico, la domanda va presentata nel 2019, con i nuovi requisiti anagrafici, ed esattamente 67 anni.
Redditi da considerare
Per l’attribuzione si considerano i seguenti redditi del coniuge e del richiedente:
- i redditi assoggettabili all’ IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- i redditi esenti da imposta;
- i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
- i redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ecc.;
- i redditi di terreni e fabbricati;
- le pensioni di guerra;
- le rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
- le pensioni dirette erogate da stati esteri;
- le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
- gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.
Redditi da non considerare
Ai fini dell’attribuzione non si computano:
- i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
- il reddito della casa di abitazione;
- le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
- l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
- gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.
Come fare domanda
La domanda deve essere presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato, al cui interno è possibile scaricare il manuale contenente le istruzioni fondamentali per la compilazione.
In alternativa, si può fare la domanda tramite:
- contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
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