Badanti h24: conviventi, paga, riposo e ferie, le novità

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07/08/2019

Badanti conviventi: ecco cosa prevede il nuovo contratto tra paghe, permessi, ferie, riposi e residenza. Ecco le novità del 2019

Badanti h24: conviventi, paga, riposo e ferie, le novità

Per chi ha un familiare disabile o anziano, spesso ha bisogno di un aiuto in casa per poter assistere i propri familiari. Così si va in cerca della figura della badante. Ma cosa prevede il contratto per le badanti conviventi, ecco una piccola guida per avere tutte le informazioni necessarie.

Le badanti conviventi devono richiedere la residenza presso la casa dove lavorano?

Le badanti conviventi se hanno già una residenza in Italia non è necessario che facciano residenza nella casa in cui lavorano. Il datore di lavoro, però, è obbligato a dare la residenza alla badante nel caso in cui quest’ultima non abbia alcuna residenza in Italia.

Nel contratto di badanti sono stabiliti diversi importi di retribuzioni a ore, in base se la badante e convivente o meno, se il contratto è full time o part time. Le mansioni da svolgere sono pressoché le stesse.

Contratto badanti: retribuzioni e contributi

Come abbiamo detto le retribuzioni per le badanti variano a seconda che si tratti di un impiego a tempo pieno o part time. Nel caso di contratto a tempo pieno, bisogna fare la distinzione tra badante convivente e non, in quanto nel primo caso il datore di lavoro offre anche vitto e alloggio oltre allo stipendio mensile. Il contratto full time prevede che in un giorno le badanti lavorino 10 ore non consecutive, con un riposo di 2 ore, per un totale di 54 ore settimanali.

Il contratto nazionale per le badanti prevedono diverse retribuzione in base al livello delle mansioni e se si è conviventi full time o part time. L’importo della retribuzione per le badanti full time variano da un minimo di 629,16 euro ad un massimo di 972,33 euro. Invece per le badanti par time, cioè per 30 ora settimanali, lo stipendio mensile varia tra un minimo di 568,32 euro e 659,24 euro.

Inoltre il datore di lavoro deve versare alla badante convivente i contributi Inps ogni 3 mesi, e anche il contributo Cassacolf, obbligatorio per tutti i rapporti di lavoro disciplinati dal CCNL Lavoro domestico.

Badanti conviventi: lavori spettanti

Una badante convivente deve svolgere diverse mansioni che vanno dalla cura della persona disabile o anziana presente in casa in primis e poi alla cura della casa. Quindi si deve occupare dell’igiene della persona che deve assistere, deve fargli compagnia. Inoltre deve anche pulire casa, lavare, stirare cucina re ecc.


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Badanti conviventi: i giorni di ferie e le ore di riposo

Il contratto per le badanti conviventi, come tutti i collaboratori domestici, prevedono 26 giorni di ferie annuali retribuite, che possono dividere in due periodi dell’anno. Hanno anche il diritto a percepire il compenso sostitutivo convenzionale durante le ferie.

La badante ha diritto a riposare per tutte le festività previste durante l’anno e il giorno del Santo Patrono della propria città; in più fa diritto a riposare le domeniche e oltre ancora a 11 ore di riposo, come è stato stabilita da una sentenza della Corte di Cassazione del 4 gennaio 2018. E ancora le badanti conviventi hanno, diritto a 16 ore all’anno di permessi retribuiti.

Cosa fare se badante convivente chiede la residenza

Ci sono casi in cui la badante straniera non ha residenza in Italia e chiede al datore di lavoro la residenza nella casa in cui lavora. Facciamo delle precisazioni, il datore di lavoro non ha nessun obbligo di dare la residenza alla badante qualora quest’ultima ha già un’altra residenza in Italia, infatti può mantenere la propria residenza e figurare nel rapporto di lavoro domestico come lavoratrice convivente.

Caso contrario è quando la badante non ha nessuna residenza in Italia o ha ancora la residenza presso il vecchio datore di lavoro, quindi il nuovo datore di lavoro ha l’obbligo di dare la residenza, in quanto c’è la necessità di comunicare l’indirizzo per l’iscrizione all’Inps del rapporto di lavoro domestico.


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Un altro obbligo del datore di lavoro è la comunicazione entro 48 ore della presenza della badante al proprio domicilio alla pubblica amministrazione inviando una raccomandata A/R o una email con Pec, la cessione di fabbricato, indipendentemente dal fatto che la badante sia comunitaria o extracomunitaria.

Quando il rapporto lavorativo cessa, il datore di lavoro, deve comunicare all’ufficio anagrafe del Comune che il suo ex dipendente non abita più in casa, a volte la cancellazione della residenza avviene anche dopo un anno dalla comunicazione. Mentre nel caso in cui la badante richiede la residenza in un altro luogo la cancellazione della residenza è immediata.

Come licenziare badante convivente

Anche per licenziare una badante, bisogna rispettare delle regole come per tutti gli altri tipi di rapporti lavorativi. Alla badante spettano dei giorni di preavviso al licenziamento in base all’anzianità di lavoro maturata e all’orario lavorativo. Solo per gravi negligenze, il datore di lavoro non è obbligato a rispettare alcun tempo di preavviso.

Il preavviso da rispettare per la badante convivente è:

  • 8 giorni per 25 ore lavorative e per un tempo di lavoro tra 0 e 2 anni;
  • 15 giorni per 25 ore lavorative e per un tempo di lavoro di oltre due anni;
  • 15 giorni per oltre 25 ore lavorative e per un tempo di lavoro tra 0 e 5 anni;
  • 30 giorni per oltre 25 ore lavorative e per un tempo di lavoro di oltre 5 anni.

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