Bolletta del gas mensile: cos’è, come funziona e da quando

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28/09/2022

Bolletta del gas mensile: cos’è, come funziona e da quando

Bolletta del gas mensile, arriva un nuovo sistema di fatturazione per le spese relative al gas e all’energia. A stabilire la differente modalità di pagamento è l’Arera, che ha suggerito l’intervento per garantire un aiuto alle famiglie in tempi di caro energia e di crisi economica. Di fatto, il passaggio all’emissione mensile di bollette dovrebbe garantire un ulteriore rateizzazione della spesa energetica. E quindi provvedere a rateizzare ulteriormente il pagamento.

D’altra parte, spalmare su più mensilità la spesa può essere certamente una strategia in grado di offrire un piccolo aiuto alle famiglie. Se non in termini di oneri effettivi sul bilancio, perlomeno per quanto concerne la possibilità di organizzare meglio le proprie spese. E davanti a tempi difficili come quelli che si prospettano, ogni aiuto e semplificazione può essere determinante.

Bolletta del gas mensile: da quando si concretizza la novità

La fatturazione mensile del gas partirà dal prossimo 1° ottobre 2022. Gli operatori di settore si rendono disponibili al passaggio contabile, così come richiesto dall’Autorità dell’Energia (Arera). Il nuovo sistema è stato richiesto dall’Unione nazionale consumatori e l’authority si è quindi adoperata per renderlo possibile. Spetterà quindi ai clienti richiedere al proprio fornitore di adottare la nuova modalità.

L’Arera ha indicato all’interno della propria delibera la richiesta di attivare la fatturazione mensile perlomeno per il servizio di tutela e per i clienti con soglie elevate di consumo. A livello pratico, il riferimento va a quelle famiglie dove il gas viene utilizzato per il riscaldamento dell’appartamento. La fatturazione mensile caratterizzerà quindi il periodo invernale, visto che proprio durante questi mesi si concretizza il maggiore consumo energetico.


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Nella propria delibera, l’Arera identifica “l’esigenza di prevedere una maggiore periodicità di fatturazione” per garantire ai clienti finali la possibilità di conoscere con una frequenza più elevata “la propria spesa e di redistribuire i  pagamenti delle bollette su più mesi”.

Aggiornamento tariffe: da questo autunno diventerà mensile

Un ulteriore passaggio rispetto al quadro appena esposto riguarda poi l’aggiornamento delle tariffe. Le recenti vicende geopolitiche hanno visto produrre numerosi picchi di prezzo per le quotazioni internazionali del gas e dei suoi derivati. L’Autorità ha quindi deciso di sganciare l’aggiornamento dei prezzi dal TTF di Amsterdam, che non sarà più utilizzato come riferimento per le quotazioni

A partire da questo autunno, verrà infatti utilizzata la media dei prezzi PSV all’ingrosso del mercato italiano. In aggiunta, l’aggiornamento verrà stabilito su periodicità mensili. Grazie a questo passaggio, sarà più facile registrare eventuali discese di prezzo.

Il ricalcolo della bolletta e il rischio di maxi conguagli

Tenendo presente quanto disposto dall’Arera, bisognerà vedere cosa accadrà  nelle prossime settimane. Saranno infatti gli operatori a decidere l’effettiva periodicità della fatturazione. Il ricalcolo potrebbe inoltre prevedere dei conguagli, sui quali sarà fondamentale avvisare gli utenti finali.

In pratica, qualora la fattura non rispecchierà gli andamenti reali del prezzo del gas, le eventuali differenze di prezzo potranno essere inserite nella fattura successiva. Con il rischio, secondo alcune associazioni di settore, di maxi conguagli. A pesare è quindi l’estrema volatilità dei prezzi, verso la quale molte famiglie potrebbero trovarsi impreparate.

Le richieste di 14 Paesi europei alla Commissione UE: serve istituire un price cap

Nel frattempo prosegue la discussione politica su come intervenire al fine di mitigare gli effetti della crisi del caro energia. Il prossimo Consiglio Energia di venerdì dovrebbe essere decisivo in tal senso per la discussione di un tetto sui prezzi del settore. A perorare l’iniziativa sono stati recentemente 14 Paesi europei, tra i quali Italia, Belgio, Grecia e Polonia. Insieme hanno preparato e controfirmato una lettera indirizzata alla Commissione europea, affinché venisse approvata una proposta in tal senso.


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