Congedo di paternità a rischio, la fine nel 2019? Ecco tutte le novità

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22/09/2018

Il congedo di paternità scade a dicembre se il Governo attuale non lo rinnova con la nuova legge di bilancio, quindi è a rischio? ecco tutto ciò che c’è da sapere

Congedo di paternità a rischio, la fine nel 2019? Ecco tutte le novità

Il congedo di paternità, come sappiamo, è stato previsto dall’articolo 4, comma 24, lettera a), legge 28 giugno 2012, n. 92. Esso prevede sia il congedo obbligatorio, sia il congedo facoltativo, diverso dal congedo di maternità della madre, usufruibili dal padre lavoratore dipendente, anche adottivo e affidatario, entro il 5° mese dalla nascita del figlio.

Congedo di paternità: legge di bilancio 2017

La legge di bilancio 2017 aveva esteso per l’anno 2018 il congedo di paternità obbligatorio remunerato da due a quattro giorni.  Una durata anche se breve ma molto importante perché sottolinea un traguardo conquistato con molta fatica. Dobbiamo, però, far presente che questo provvedimento potrà esaurirsi perché come tutte le sperimentazioni se non vengono confermate dal Governo vengono annullate. Infatti se l’attuale Governo non conferma, il congedo di paternità si potrà usufruirne solo fino a dicembre.

Ad attirare l’attenzione sulla questione è stata una petizione online. In cui si chiede che il congedo sia reso strutturale e venga ampliato da 4 giorni a 10 giorni, così come previsto in altri paesi europei.

Congedi di paternità

Concedo di paternità: e l’atteggiamento culturale

Il congedo di paternità scontra con l’atteggiamento culturale, molto diffuso anche in Italia, che vede come prerogativa la cura dei figli da parti delle madri, ciò ha un impatto negativo sulla possibilità di accordo tra responsabilità di cura e occupazione. In questo panorama, il congedo di paternità è molto importante, anche in modo simbolico, perché sfida questo pensiero. Anche perchè con il congedo di paternità si dà la possibilità ai padri si stare di più con i figli e quindi coinvolgerli nelle loro cura e promuovere così, indirettamente, una relazione tra papà e figlio più familiarizzata.


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Congedo di paternità: Commissione Europea e  suoi provvedimenti

Anche in Europa si ha un’esigenza di promuovere una condivisione paritaria delle responsabilità di cura. Infatti la Commissione Europea, nell’aprile del 2017 ha avanzato una proposta di direttiva in materia, proponendo una soglia minima pari a 10 giorni per il congedo di paternità, remunerato almeno al livello dell’indennità di malattia.  Ciò segnerebbe un grande passo in avanti, poiché non ci sono al momento norme comuni europee su questo tema come invece, avviene già da tempo per i congedi di maternità e genitoriali. Sicuramente nel nostro paese avrebbe un effetto innovativo molto importante e ampio.

Nel Parlamento Europeo non ci sono molte resistenze sulla questione del congedo di paternità, anche perché si sono espressi in modo favorevole, lo scorso luglio, alla direttiva. Hanno però avanzato delle richieste di modifica inerenti i congedi genitoriali e di cura. Al momento, tuttavia, la questione del congedo di paternità non sembra aver trovato particolari resistenze nel Parlamento europeo, che lo scorso luglio si è espresso a favore della direttiva, avanzando diverse richieste di modifica su altri aspetti, inerenti i congedi genitoriali e di cura.

Il Consiglio, invece, ha proposto modifiche anche in relazione al congedo di paternità, lasciando piena flessibilità agli stati membri nel definire sia la durata sia la compensazione economica ritenuta adeguata. Quindi, a settembre sono iniziati le consultazioni tra Commissione, Consiglio e Parlamento, e il voto è atteso per il 14 gennaio. Non sappiamo se questo è un tempo adeguato per poter trovare un accordo senza insabbiare la sua innovatività.

La cosa importante, adesso, è che la nostra politica prenda dei giusti provvedimenti nel frattempo.

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