Naspi anticipata: quali redditi portano alla restituzione?

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23/07/2020

Quando si sceglie di percepire la Naspi in modo anticipato per aprire attività di impresa o avviare lavoro autonomo il reddito da questi derivante deve essere inferiore a 4800 euro?

Naspi anticipata: quali redditi portano alla restituzione?

Forse non tutti ne sono a conoscenza ma è possibile fruire della Naspi anche in maniera anticipata a patto che si avvia un’attività di impresa. La Naspi anticipata, infatti, ha lo scopo di favorire la rioccupazione incentivando l’attività di impresa con l’utilizzo del tesoretto erogato in un’unica soluzione della Naspi spettante.

Naspi anticipata e lavoro

Una lettrice scrive per chiedere:

Ho ottenuto la naspi anticipata, ho aperto una posizione di Piva libero professionale. Se supero i 4800 euro di fatturato devo restituire tutta la naspi?

Chi deve beneficiare della Naspi e vuole avviare un’attività di lavoro autonomo può richiedere l’erogazione dell’indennità di disoccupazione in modo anticipato percependo, in un’unica soluzione, l’importo complessivo della Naspi spettante.

Nel caso di liquidazione anticipata della Naspi, si ricorda, non spetta la fruizione dell’eventuale assegno del nucleo familiare.

In caso di avvio di attività di impresa o di lavoro autonomo non sono previste le stesse regole di decadenza previste per la Naspi erogata mensilmente.

Quando si percepisce la Naspi ad erogazione mensile, infatti, è possibile effettuare lavoro subordinato rispettando i limiti di 8000 mila euro e temporali imposti dalla misura e lavoro autonomo nei limiti di 4800 euro l’anno.

Per la Naspi anticipata, invece, la decadenza è prevista nel caso si instauri un qualsiasi rapporto di lavoro subordinato, indipendentemente dalla durata e dal reddito derivante da esso mentre la limitazione non esiste in caso di rapporto di collaborazione.

Il rapporto di lavoro subordinato, quindi, è vietato in qualsiasi momento per tutta la durata che avrebbe avuto la Naspi se percepita mensilmente. In caso di non rispetto di questa unica regola è previsto che il lavoratore debba restituire l’intera indennità percepita.

Ovviamente se si avvia attività di impresa o di lavoro autonomo aprendo una partita Iva, che è proprio lo scopo che si prefigge la Naspi anticipata, il reddito prodotto in alcun modo prevede la restituzione della Naspi anticipata.

Non deve, quindi, assolutamente preoccuparsi di superare il limite di 4800 euro previsto per la Naspi mensile per il lavoro autonomo proprio perchè la Naspi anticipata, volta all’avvio dell’attività di impresa o del lavoro autonomo, prevede espressamente che il lavoratore che percepisce le somme le utilizzi per l’avvio della nuova attività senza porre alcun limite ai guadagni che da quest’ultima possano derivare.

Per un approfondimento in merito invitiamo alla lettura dell’articolo: Reddito presunto per Naspi: cos’è e cosa indicare

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