Naspi insegnanti precari 2022: come funziona la disoccupazione per docenti

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01/07/2022

Naspi insegnanti precari 2022: come funziona la disoccupazione per docenti

Naspi insegnanti precari 2022: anche nel corso del nuovo anno resta possibile beneficiare del sussidio di disoccupazione pensato per i docenti della Pa con contratto a termine. Le pratiche possono essere presentate ogni anno, una volta che risultano scaduti i termini d’impiego. Con il vantaggio di vedersi riconosciuto un assegno fino al nuovo impiego, mentre dal punto di vista previdenziale si potrà usufruire della contribuzione figurativa.

La Naspi rappresenta infatti un’indennità che per i docenti precari punta a coprire i periodi di fermo che si concretizzano tra un contratto e l’altro. Viene erogata dall’ente di previdenza pubblico, al quale vanno inviate le domande in formato telematico.

Con l’anno scolastico che arriva al proprio termine naturale, molti docenti precari si trovano esattamente nella situazione appena descritta. Vediamo quindi quali sono i requisiti e le modalità di accesso al meccanismo di assistenza.

Naspi insegnanti precari 2022: i requisiti per accedere all’assegno assistenziale

Partiamo dal requisito di base da possedere per poter richiedere la Naspi, ovvero la perdita involontaria del lavoro. Per poter beneficiare dell’assistenza economica è inoltre necessario aver versato almeno 13 settimane di contributi nei passati 4 anni. È stato invece rimosso il vincolo dei 30 giorni di lavoro nell’anno precedente.

La situazione dei docenti precari non presenta problemi di sorta, visto che le specifiche contrattuali presentano normalmente tutti i criteri utili per ottenere la Naspi. In tale contesto, eventuali dimissioni volontarie precedenti non influiscono comunque sulla richiesta di welfare.


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Come si presenta la richiesta di Naspi insegnanti precari 2022

A livello operativo, i docenti che desiderano presentare la richiesta di Naspi all’Inps devono innanzitutto raccogliere i documenti necessari. Tra questi rientrano la carta di identità in corso di validità. Il contratto di lavoro con la scuola a tempo determinato, e le ultime tre buste paga in possesso.

La Naspi può essere richiesta entro 68 giorni a partire dal termine del contratto. La finestra è perentoria, pertanto dopo questo lasso di tempo si perde il diritto alla percezione dell’assegno. Se si invia la domanda entro 8 giorni dalla fine del rapporto di lavoro il trattamento avrà decorrenza a partire dall’ottavo giorno. Oltre tale periodo, partirà dal giorno successivo alla presentazione della richiesta.

Il consiglio per gli insegnanti precari della scuola è di procedere con la richiesta nel più breve tempo possibile e comunque entro i primi 8 giorni. In questo modo, si potrà infatti ottenere l’indennità per tutti i mesi estivi. Cioè per il periodo di attesa del nuovo contratto (che solitamente coincide con il mese di settembre).

Quanto dura e per quanto tempo si percepisce con la Naspi docenti precari

L’indennità di disoccupazione per docenti precari ha una durata variabile. Anche l’importo varia in base alla precedente situazione lavorativa del docente, risalente agli ultimi 4 anni. In particolare, la durata della Naspi è uguale alla metà delle settimane dei versamenti avvenuti negli ultimi 4 anni.

L’importo viene invece calcolato sul 75% degli stipendi medi mensili degli ultimi 48 mesi. La regola vale nel caso in cui questi risultino inferiori a 1310 euro, come avviene in molti casi per gli insegnanti precari. Qualora l’importo sia superiore, risulterà uguale al 75% di 1350 euro meno il 25% della differenza tra l’importo in questo e la retribuzione media. In ogni caso, l’assegno non può superare 1360 euro.

Dopo quanto tempo arrivano i soldi della Naspi

Per quanto concerne i tempi di pagamento della Naspi, non vi sono date o scadenze specifiche come avviene ad esempio per le pensioni. Negli ultimi tempi la liquidazione delle domande avviene comunque in tempi più celeri, anche se questi dipendono dalle singole sedi dell’Inps. In via generale, il primo pagamento avviene entro un lasso di tempo che va dai 30 ai 45 giorni dall’invio della domanda.


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Per controllare lo stato di lavorazione della domanda e l’attivazione dei pagamenti occorre entrare nella propria area riservata dell’Inps, utilizzando lo Spid, la Cie (carta di identità elettronica) oppure la Cns (carta nazionale dei servizi). Bisogna poi cliccare sul “fascicolo previdenziale del cittadino” presente nei “servizi”. Infine, è possibile cliccare sulla voce “Prestazioni – Pagamenti”, per visualizzare le prestazioni in corso.

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