Pensione anticipata Quota 41 con legge 104, cosa cambierà nel 2019?
Pensione anticipata Quota 41 precoce con legge 104 (per se stessi e caregiver), nel 2019 con la nuova riforma, cosa cambia?
Volevo gentilmente chiedere se nella proposta di modifica della legge Fornaro sulle pensione sarà mantenuta o meno la possibilità per i precoci che assistono un famigliare disabile la possibilità di uscire con 41 anni di contributi. Grazie e buona giornata
Beneficio lavoratori precoci con Quota 41: le tutele
Per accedere alla pensione anticipata lavoratori precoci oltre al requisito lavorativo effettivo prima dei 19 anni e i 41 anni di contributi, viene richiesto che il lavoratore si trovi in una di queste 4 categorie:
- lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione per cessazione del rapporto di lavoro a seguito di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e che non percepiscono più da almeno tre mesi la prestazione per la disoccupazione loro spettante;
- lavoratori dipendenti ed autonomi che assistono al momento della richiesta e da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104);
lavoratori dipendenti ed autonomi che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%; - lavoratori dipendenti addetti a lavori usuranti (articolo 1, commi 1, 2 e 3, del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67); lavoratori che svolgono da almeno sei anni in via continuativa l’attività.
Cosa succede con la nuova riforma Quota 100?
Nella nuova misura Quota 100 con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, con un massimo di 2/3 anni di contributi figurativi, è stata prevista anche l’abolizione dei 5 mesi per l’aspettativa di vita dal 2019.
Si parla di pensione anticipata a 41 anni, e non più a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 e 3 mesi per le donne, un anticipo di due anni. Questa nuova proposta, crea molti disagi, anche perchè, non è ancora chiaro se è solo per i precoci o per tutti.
Comuque, se le cose non cambiano, resterà in vigore la vecchia riforma e quindi lei potrà accedere ai benefici per i lavoratori precoci con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età nel 2018, e se non verrà bloccata l’aspettativa di vita, nel 2019 con 41 anni e 5 mesi.
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