Pensione con quota 100, quota 41 o pensione anticipata?
Possibilità di pensionamento per chi nel 2018 ha 41 anni di contributi: quota 100, 41 o pensione anticipata?
- lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione per cessazione del rapporto di lavoro a seguito di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e che non percepiscono più da almeno tre mesi la prestazione per la disoccupazione loro spettante;
- lavoratori dipendenti ed autonomi che assistono al momento della richiesta e da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104);
- lavoratori dipendenti ed autonomi che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
- lavoratori dipendenti addetti a lavori usuranti (articolo 1, commi 1, 2 e 3, del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67);
- lavoratori che svolgono da almeno sei anni in via continuativa una delle attività gravose.
Se non rientra in nessuna di queste tipologie di lavoratori non può accedere alla quota 41 precoci e deve optare per un’altra formula di pensionamento.
Pensione quota 100 o anticipata
Al compimento dei 62 anni potrebbe accedere alla quota 100 ma a quel punto avrebbe 43 anni di contributi e con 43 anni e 3 mesi di contributi potrebbe accedere alla pensione anticipata secondo le regole della legge Fornero (sta a lei considerare quale formula raggiunge prima anche in base alla finestre di pensionamento imposte dalla quota 100).
In alternativa nel 2020 il governo dovrebbe attuare la pensione con 41 anni di contributi per tutti e a quella misura potrebbe accedere fin da subito.
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