Pensione forze armate: stop alla speranza di vita fino al 2022
Cristallizzati fino al 31 dicembre 2022 i requisiti di pensionamento per le forze armate. Vediamo quali saranno.
Con la pubblicazione del CM del 5/11/19 si cristallizzano i requisiti per l’accesso alla pensione attuali fino al 31 dicembre 2022. Così anche per il comparto forze armate, per il biennio 2021-2022 ci sarà uno stop dell’aumento dell’età pensionabile legato all’adeguamento della speranza di vita Istat.
Pensione forze armate
Il comparto militare, infatti, escluso dalla quota 100 poichè il DL 4/2019, ad eccezione del personale non operativo dei vigili del fuoco, escludeva il comparto dalla misura, adegua i requisiti anagrafici e contributivi all’aspettativa di vita Istat (come accaduto nel 2013, 2016 e 2019) e dal 1 gennaio 2021 avrebbe subito l’incremento all’aspettativa di vita.
Come scritto anche in precedenza, il 1 gennaio 2021 l’innalzamento per la speranza di vita non sarà applicato e di conseguenza l’età pensionabile per il biennio successivo sarà cristallizzata sui requisiti attuali anche per le forze armate.
I requisiti di accesso alle varie misure, quindi, rimarranno, fino a 31 dicembre 2022 i seguenti:
- Pensione di anzianità a 58 anni con 35 anni di contributi e con 12 mesi di finestra mobile;
- con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età e con finestra mobile di 12 mesi;
- pensione di vecchiaia con almeno 35 anni di servizio per Dirigente generale a 65 anni, per dirigente superiore a 63 anni e per qualifiche inferiori a 60 anni sempre con finestra mobile di 12 mesi;
- Pensione di vecchiaia con meno di 35 anni di contributi per Dirigente generale a 66 anni, per dirigente superiore a 64 anni e per qualifiche inferiori a 61 anni sempre con finestra mobile di 12 mesi.