Pensioni: confermate Quota 100 e Opzione Donna, si parte da aprile 2019
Si è giunti alla fase di definizione finale della manovra pensionistica che confermerà la tanto attesa Quota 100. Ecco cosa succederà da aprile 2019.
Si è giunti alla fase di definizione finale della manovra pensionistica che confermerà la tanto attesa Quota 100. Ecco cosa succederà da aprile 2019.
Quota 100 con finestre
Tra oggi e i prossimi giorni è atteso in Parlamento il testo definitivo della manovra pensionistica. Tanto attesa e discussa, dagli ultimi aggiornamenti la manovra sembra far emergere dettagli importanti. A quanto pare, infatti, la Quota 100 prenderà una strada a sé data la sua complessità e le diverse opzioni che offre.
La pensione Quota 100 inizierà ad essere corrisposta dal mese di aprile, ma con le finestre per l’uscita anticipata volte ad evitare un pensionamento di massa. Per frazionare i pensionamenti, saranno fissate delle date di uscita ogni 3 mesi per i lavoratori del settore privato, ogni 6 mesi per i dipendenti pubblici e ogni anno per il personale scolastico.
Requisiti pensionamento
Ricapitolando, dal prossimo anno sarà possibile accedere alla pensione anticipata con la formula Quota 100, ovvero avendo maturato almeno 62 anni di età e un’anzianità contributiva di minimo 38 anni. Bisogna ricordare, però, che non sarà possibile per tutti andare in pensione subito e, per questo motivo, sono previste delle finestre per l’uscita.
I lavoratori privati iscritti all’Inps che maturano i requisiti entro dicembre 2018 potrebbero andare in pensione a partire da aprile 2019, mentre chi li matura dal 2019 andrà in pensione dopo tre mesi dalla data di maturazione. Per quanto riguarda i lavoratori pubblici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018 percepiranno l’assegno pensionistico da luglio. Nel caso in cui i requisiti siano maturati successivamente, gli assegni arriveranno dopo 6 mesi.
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Opzione donna prorogata
Inoltre, tra le novità c’è la proroga dell’Opzione Donna. Questa opzione esiste da diversi anni anche se effettivamente è stata introdotta dal governo Berlusconi nel 2004, come una norma transitoria in vigore. E’ stata poi confermata di anno in anno anche dopo la riforma Fornero del 2018.
Grazie all’uscita anticipata, le donne avranno la possibilità di percepire una pensione calcolata con il solo criterio contributivo. Sarà attiva, inoltre, una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per quelle autonome. L’opzione è stata prorogata fino al 2021.