Pignoramento: è possibile su un conto corrente in rosso?

Autore:
18/11/2019

Pignoramento: conviene proseguire il pignoramento su un conto corrente in rosso, perché questo può nel frattempo diventare attivo

Pignoramento: è possibile su un conto corrente in rosso?

Nel caso in cui si è in presenza di un conto corrente con saldo zero, è possibile proseguire con il pignoramento? Conviene farlo? Si può pensare che sia inutile proseguire con il pignoramento del conto corrente quando questo è a rosso. Ma può accadere qualcosa che possa rendere favorevole continuare con la procedura di pignoramento anche su un conto a saldo zero. Infatti non basta che il debitore preleva tutto lo stipendio con il bancomat per far sì che questo non gli venga pignorato. Quindi, svuotare il deposito dai propri risparmi non sempre determina gli effetti sperati. Per capire il da farsi in queste circostanze, bisogna aver ben chiare le regole in tema di esecuzione forzata e, nello specifico, del pignoramento presso terzi.

Pignoramento: si può un conto corrente con saldo zero?

Il pignoramento è l’atto notificato alla banca e al debitore da parte dell’ufficiale giudiziario che dispone che vengono sottratti i beni oggetto della procedura al debitore.  Questi beni possono essere i crediti depositati dal debitore presso banche, poste, datore di lavoro o ente di previdenza.

Il creditore, al momento del pignoramento del conto corrente, non conosce il saldo, ma è solo a conoscenza in quale istituto bancario il debitore ha depositato il proprio risparmio. Il creditore può consultare l’Anagrafe dei rapporti finanziari, grazie al diritto che viene concesso dal presidente del tribunale dopo la notifica del precetto, in questo modi entra a conoscenza dell’esistenza di un rapporto bancario ma non della sua consistenza.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Solo dopo la notifica in banca del pignoramento del conto corrente, il creditore viene a conoscenza che il conto è in rosso. Il creditore, a questo punto, può anche decidere di abbandonare la procedura e di non proseguire con il pignoramento per non pagare il contributo unificato. In questo modo, la procedura del pignoramento viene chiusa e il conto liberato. Il debitore potrà di nuovo operare su di esso in piena libertà. Comunque, dobbiamo dire, che un conto corrente in rosso o con il saldo zero può cambiare la sua situazione col tempo. Infatti, in determinati casi, il conto viene periodicamente arricchito da successivi accrediti. Ciò può accadere quando su di esso è predisposto l’accredito del bonifico dello stipendio o della pensione. In questo caso, è interesse del creditore mantenere in vita il pignoramento.

Quando conviene pignorare un conto corrente vuoto

Per capire che a volte è opportuno continuare con la procedura di pignoramento su un conto corrente a saldo zero, bisogna conoscere la procedura civile.

Il procedimento del pignoramento consiste che una volta notificato l’atto di pignoramento, la banca è tenuta a trattenere le somme pignorate senza versarle al creditore; sarà il provvedimento del tribunale a ordinarle di eseguire il pagamento al creditore. Quindi, spesso capita che tra la data di notifica del pignoramento e l’udienza in tribunale passa qualche settimana, se non mesi, e in questo frangente la banca blocca tutti i pagamenti che affluiscono sul conto pignorato. Quindi può capitare che un conto inizialmente in rosso può diventare attivo.

Il creditore, sicuramente non potrà sapere se in realtà il conto possa diventare attivo, ma lo può prevedere. Nel caso di un lavoratore dipendente può accadere che sul conto corrente venga accreditato lo stipendio, oppure per un pensionato la pensione. La banca è tenuta a trattenere un quinto di tali importi per poi versarli al creditore. Il debitore potrebbe anche chiedere al datore di lavoro di versare lo stipendio su un altro conto, ma questo può avvenire in tempi non brevi.


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

Nel caso in cui il soggetto debitore sia una azienda o un rappresentante, con molti clienti da cui riceve i pagamenti giornalmente, il conto corrente viene movimentato in modo positivo.

Quindi, il conto corrente che inizialmente può essere senza soldi alla data del pignoramento potrà risultare attivo in un secondo momento e il denaro confluirà, dopo il provvedimento giudiziale, nelle casse del creditore.

Il debitore non può prelevare dal proprio conto corrente prima della notifica del pignoramento senza temere le contestazioni dei creditori, ma sicuramente non può più farlo dopo il pignoramento. Quindi il debitore non può evitare che le somme bonificate sul proprio conto corrente vengono bloccate dalla banca. Vi è un’unica soluzione, quella di convogliare tutti i pagamenti a suo favore verso un altro conto corrente.

Pignoramento: i debiti Equitalia intaccano anche la prima casa?

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl