Salvare le banche costa 662 euro in più a famiglia, sempre più tartassati
Si salvano le banche e si mettono in difficoltà le famiglie, con un aggravio di 662 euro in più a famiglia, ecco cosa è successo.
Salvare le banche costa 662 euro in più a famiglia, lo denuncia Codacons in un comunicato stampa. Le banche vanno in crisi e i cittadini pagano, sfiniti dalle tasse e maldrattati dal loro stesso governo.
Il Codacons mette alla luce il salvataggio delle banche venete da parte dello Stato, che avrà un impatto sul deficit e sul debito pubblico, e il costo totale dell’operazione sarà pari a 662 euro per ogni singola famiglia italiana.
Nel comunicato si legge: “In parole povere è come se ogni famiglia sia stata costretta a pagare 662 euro ciascuna per finanziare il salvataggio delle due banche – afferma il presidente Carlo Rienzi – E’ una vergogna che ancora una volta il Governo abbia messo le mani in tasca agli italiani per salvare le banche ridotte al fallimento da una mala-gestione i cui costi vengono scaricati sulla collettività. I cittadini si ritrovano doppiamente danneggiati dalla crisi di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza: una prima volta attraverso il crollo delle azioni delle due banche, già costato 19 miliardi di euro ai risparmiatori assieme agli aumenti di capitale e alle perdite degli ultimi anni, la seconda volta attraverso le risorse pubbliche che il Governo mette a disposizione del salvataggio, soldi che impattano su debito e deficit e che potrebbero essere destinati a ridurre le tasse o completare le opere incompiute”.
L’Eurostat ha comunicato i dati secondo cui l’impatto sul deficit delle operazioni Veneto Banca e Popolare di Vicenza è stato di 4,7 miliardi sul deficit e 11,2 miliardi sul debito.
Le banche si salvano e le famiglie affondono, ma mentre il Governo salva le banche, chi salva le famiglie?
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