Assegno Familiare 2023, importi e limiti reddito aggiornati: come richiederlo e a chi spetta

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
18/04/2023

Assegno Familiare 2023, importi e limiti reddito aggiornati: come richiederlo e a chi spetta

Gli Assegni al nucleo Familiare anche detti ANF sono delle maggiorazioni che vanno ad integrare lo stipendio dei lavoratori con figli a carico. Questa agevolazione è stata quasi totalmente sostituita con la nuova misura dell’Assegno Unico Universale, ma non per tutti. Alcuni soggetti infatti hanno ancora diritto all’erogazione degli ANF per il coniuge a carico, e dei relativi arretrati che spettano dopo la richiesta. Vediamo quindi a chi sono riservati e come fare domanda INPS per ottenere l’importo direttamente in busta paga.

A chi spettano gli assegni familiari ANF 2023

Gli Assegni Familiari anche dopo l’introduzione della misura sostitutiva dell’Assegno Unico spettano ad alcune categorie di famiglie e soggetti che non hanno diritto al beneficio universale perchè non hanno figli minorenni. Ma anche di alcune condizioni specifiche che escludono i richiedenti anche in caso siano titolari di reddito da lavoro dipendente, pensione, e indennità sostitutive.

  • Coniugi non ancora separati civilmente
  • Unioni civili e convivenze di fatto
  • Parenti in linea collaterale, quindi nipoti fratelli e sorelle del richiedente, se sono orfani di tutti e due i genitori e non hanno diritto alla pensione per superstiti.

Infine, anche i cittadini stranieri residenti in Italia, e con regolare permesso di soggiorno a lungo termine, se hanno figli minorenni residenti all’estero hanno diritto a percepire gli ANF in busta paga per questi ultimi soggetti. Ci sono però da rispettare alcuni requisiti di reddito massimo, oltre il quale gli ANF vengono praticamente azzerati. Ecco come fare per controllare le tabelle 2023.


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ANF 2023, tabelle importi

Ogni anno l’INPS pubblica le tabelle aggiornate con importi e limiti di reddito per continuare a beneficiare degli assegni familiari in busta paga. Si tratta infatti di una misura pensata per chi percepisce un reddito da lavoro dipendente o da pensione, pertanto è strettamente legata al tetto corrispondente oltre il quale non si ha più diritto all’integrazione.

Fanno parte del cumulo conteggiato tutte le entrate soggette ad IRPEF. Più sarà alto l’importo e più bassa sarà di conseguenza la cifra ANF corrispondente. Il coniuge per non risultare a carico deve percepire un reddito personale non superiore a 2840,51 euro. Per controllare tutti gli importi corrispondenti occorre andare sul sito INPS e cercare la relativa tabella alla scheda “Prestazioni – Anf”.

Come richiedere gli Assegni Familiari INPS

Per richiedere gli Assegni Familiari ANF, fino allo scorso anno occorreva inoltrare un apposito modulo firmato al datore di lavoro. Ora e dal 2022 la domanda si può effettuare soltanto online sul sito INPS al quale si accede con SPID.

Nella scheda da compilare andranno autocertificati i requisiti anagrafici e quelli della composizione familiare, oltre che a quelli sui limiti di reddito che verranno poi incrociati con il controllo di banca dati. Chi non ha ancora ricevuto l’importo ma ne ha diritto, può fare domanda ed  ottenere anche gli arretrati, che decorrono fino a 5 anni precedenti la prima  richiesta.

Assegno Unico e ANF, le differenze

Gli ANF per chi ha figli sono stati sostituiti dall’Assegno Unico, ma qual è la differenza tra le due misure? La prima ed importante novità è che per la prima volta grazie all’Assegno Universale tutte le famiglie con figli a carico minori di 21 anni possono ricevere un sussidio mensile, compresi i lavoratori autonomi e i disoccupati che altrimenti non avevano diritto agli ANF.

Altra differenza è che mentre l’assegno unico è legato al reddito ISEE, quindi considera tutti i beni nel cumulo, gli ANF vengono erogati su base dell’imponibile IRPEF. E spesso si tratta della sola quota che compare in busta paga per l’attività lavorativa. Questa norma di fatto penalizza leggermente l’assegno unico perchè chi ha una soglia ISEE alta è costretto a ricevere un importo più basso visto che l’attestazione di tutto il nucleo familiare tiene conto anche di eventuali risparmi in banca, investimenti e proprietà immobiliari.

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