Bonus 200 euro INPS, erogato anche a nuovi lavoratori: a chi spetta e quando arriva

Autore:
17/02/2023

Bonus 200 euro INPS, erogato anche a nuovi lavoratori: a chi spetta e quando arriva

Il bonus 200 euro verrà erogato anche ad alcuni lavoratori ai quali il beneficio è stato negato durante lo scorso anno.

A comunicarlo è l’INPS, che in un recente messaggio pubblicato sul proprio portale ha precisato come alcune categorie di lavoratori riceveranno non solo il bonus 200 euro, ma anche il bonus 150 euro, se ricorrono i requisiti reddituali del caso di specie. Vediamo di quali lavoratori si tratta e quali sono le modalità di erogazione del bonus.

Bonus 200 euro inps esteso: a chi spetta

Sono stati inclusi nell’erogazione del bonus 200 euro i dottorandi di ricerca, i co.co.co. e gli assegnisti. In principio, erano state incluse nell’erogazione del bonus soltanto le categorie di lavoratori dipendenti che non superavano un reddito annuo lordo pari a 35.000 euro. Sebbene molti soggetti che facevano parte delle predette categorie vi rientrassero, il bonus in questione era stato negato a quei lavoratori che non erano iscritti alla gestione separata.

A cambiare le carte in tavola è un il messaggio INPS n. 635 del 2023, che viste le numerose richieste di bonus 200 euro, ha accolto le domande effettuate dai lavoratori che rientrano nelle predette categorie.

Secondo l’Istituto nazionale di previdenza sociale, basta che i lavoratori abbiano una contribuzione “connessa alle attività svolte dagli utenti interessati”, perchè possano ottenere il bonus.

L’importante, dunque, come si evince dal testo del messaggio INPS, non è essere iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, numero 335.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Secondo quanto riportato sul sito dell’Istituto di previdenza, infatti, l’iscrizione alla gestione separata dovrebbe essere formalizzata dal lavoratore, perché questa nuova categoria di beneficiari dei bonus non consegue automaticamente i contributi derivanti dalla propria attività lavorativa. Tuttavia, è stato deciso di recente che anche chi non aveva effettuato tale iscrizione potrà usufruire dei bonus.

In particolare, dato che l’intervento l’INPS è finalizzato a dare contributo effettivo contro la crisi che stiamo vivendo, tenendo conto del parere del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, è stato deciso di erogare il beneficio anche a chi non è possesso dell’iscrizione formale alla gestione separata.

Bonus 200 euro INPS: quando e come arriva

In merito alle tempistiche, è presumibile che il bonus possa arrivare nel minor tempo possibile, sebbene il comunicato INPS precedentemente citato non specifichi una data certa.

In ogni caso, per ottenere il bonus, i collaboratori, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca dovranno avere soltanto presentato la domanda entro il 18 maggio del 2022.

Per il solo fatto di aver ottenuto il respingimento della domanda per avere i bonus 150 e 200 euro, essi vedranno accreditato l ‘importo loro spettante.

A tal proposito è fondamentale che siano presenti le denunce Uniemens entro il 18 maggio del 2022. Inoltre, in aggiunta al predetto requisito, occorre anche che il soggetto beneficiario abbia versato una contribuzione che fosse connessa all’attività lavorativa. Infine, ultimo requisito riguarda il fatto che essi non debbano essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Bonus 150 e 200 euro: la differenza

I due bonus in questione saranno quindi erogati ai co.co.co., dottorandi di ricerca e assegnisti che non hanno ottenuto il beneficio lo scorso anno, ma solo se rispettano determinati limiti di reddito.

In particolare, con riferimento ai bonus 150 e 200 euro, bisogna ricordare che essi sono dedicati ai lavoratori, ma il loro accredito dipende anche dal reddito del soggetto.

In particolare, il bonus 150 euro verrà erogato a quei lavoratori con una soglia di reddito massimo pari a 20.000 euro, mentre il bonus 200 euro a quei lavoratori dipendenti con reddito massimo di 35.000 euro.


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

Per questo motivo, i lavoratori ora compresi nel novero dei predetti beneficiari, potranno ricevere il beneficio soltanto se rientrano in tali requisiti reddituali, e l’accredito dell’importo loro spettante verrà erogato in maniera del tutto automatica.

 

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl