Bonus affitti 2023, sei giovane? Fai questa domanda e vai via da casa: come richiederlo e quando

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24/02/2023

Bonus affitti 2023, sei giovane? Fai questa domanda e vai via da casa: come richiederlo e quando

Col bonus affitti ogni giovane può prendere in affitto un immobile per godere di uno sconto sulle tasse nel 2023.

Questo provvedimento, confermato in legge di bilancio, il governo ha voluto agevolare i figli con un’età compresa tra i 18 e 31 anni compiuti a rendersi indipendenti rispetto alla propria famiglia d’origine.

Tuttavia, come vedremo, i requisiti sulle unità immobiliari da prendere in locazione sono meno stringenti rispetto agli anni precedenti. Vediamo quindi in cosa consiste il bonus affitti 2023 per i giovani, e come fare per richiederlo.

In cosa consiste il bonus affitti

Il bonus affitti 2023 consiste in una detrazione sul reddito prodotto per ogni giovane che abbia da 18 a massimo 31 anni non compiuti. Il reddito massimo per poter usufruire dell’agevolazione è di 15.439,71.

Per richiederlo bisogna inoltrare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi per l’anno in corso. All’interno di tale comunicazione bisogna inserire:

  • Reddito annuo, non superiore a 15.439,71,
  • Informazioni del contratto di locazione in essere,
  • Dati identificativi dell’immobile prescelto.

Tra queste categorie di immobili occorre precisare che si può richiedere il bonus affitti per gli immobili di lusso, alloggi turistici oppure abitazioni residenziali pubbliche.

Come opera la detrazione del bonus affitti

La detrazione sull’IRPEF prevista dal bonus affitti avviene in una percentuale pari al 20%. In ogni caso, l’ammontare massimo della detrazione non può superare i 2.000 euro, da un minimo riconosciuto di 991,60 euro.

Per fare un esempio, qualora la locazione annuale abbia un costo pari a 11.000 euro, il 20% di tale somma è 2200 euro. Dal momento che tale somma eccede i 2.000 euro appena indicati, la detrazione opererà sulla parte che arriva a 2.000 euro.

In soldoni, in questo caso specifico la detrazione sarà pari a 2.000 euro invece della somma che eccede tale risultato, che in questo caso è pari a 2.200 euro. Ad ogni modo, il limite minimo di detrazione è pari a 991,60, anche se il 20% sulla somma totale di una locazione annua è pari ad una cifra inferiore.

Volendo fare un altro esempio, se la locazione annua è di €4000, il 20% sarebbe pari a 800 euro. Dal momento che la detrazione minima è 991,60 euro, sarà quest’ultima a essere detratta dal costo della propria IRPEF, e non gli 800 euro predetti.

Per quanto tempo spetta il bonus affitti

La detrazione può essere richiesta durante i primi quattro anni della locazione. In ogni caso, bisogna controllare ogni anno che il soggetto richiedente soddisfi i requisiti indicati durante il primo anno di fruizione del beneficio.

Con riferimento all’età richiesta, giova sottolineare che si può usufruire del beneficio fino a 31 anni compiuti, ma non oltre. Tuttavia, questo permette di mantenere il beneficio anche se durante il periodo d’imposta considerato si compiono i 31 anni.

Per fare un esempio, qualora si compiano 31 anni il 30 maggio del 2023, si può usufruire della detrazione per il periodo di imposta relativo al 2023.


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Se invece il contratto di locazione viene stipulato dopo il compimento del 31esimo anno, in questo caso dal 31 maggio 2023 in poi, non si potrà più ottenere la detrazione IRPEF relativa al bonus affitti.

Su quali immobili può essere richiesto il bonus affitti

Per usufruire del bonus affitti non è necessario che si prenda in locazione un’intera dimora. Si potrà ottenere la detrazione con la nuova riforma IRPEF del 20% sul canone di locazione annuale di una sola unità abitativa, che non figuri tra quelle precedentemente indicate (abitazioni di lusso, alloggi turistici oppure abitazioni residenziali pubbliche).

Inoltre, con la riforma contenuta in legge di bilancio 2022, non occorre nemmeno che la casa in affitto venga considerata come la propria abitazione principale.

L’unico importante requisito è che l‘immobile sia differente rispetto all’abitazione dei genitori, ovvero di coloro i quali siano stati genitori adottivi o affidatari del soggetto fino a che abbia raggiunto la maggiore età.

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