Bonus busta paga 2024, esclusi questi lavoratori: come funziona ora e perchè

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
08/11/2023

Bonus busta paga 2024, esclusi questi lavoratori: come funziona ora e perchè

Il governo per tutto l’anno 2023 ha previsto alcune agevolazioni per i lavoratori, erogate come bonus in busta paga a molte categorie. Uno di questi però è stato eliminato dall’ultima Legge di Bilancio. Pertanto alcuni dipendenti, a partire da gennaio 2024 troveranno importi decurtati dallo stipendio perché la misura non è stata rinnovata. Vediamo di cosa si tratta, perché le maggiorazioni scompariranno e quanto saranno consistenti i tagli.

Bonus busta paga 2024 non confermato dal governo

Il governo nell’approvazione della Legge di Bilancio ha effettuato alcune modifiche in merito alle agevolazione che per tutto il 2023 erano state inserite a sostegno dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. Mentre alcuni bonus sono stati confermati, diventando anche strutturali, come ad esempio il taglio del cuneo fiscale, altri invece sono stati eliminati.

Si tratta in particolare dell’importo aggiuntivo “una tantum” previsto per il settore della pubblica amministrazione che consisteva nell’aumento in percentuale del 1,5% del totale dello stipendio. Un importo che sarà erogato però soltanto fino al 31 dicembre, perché poi da gennaio scomparirà dai cedolini. Ad esserne interessate saranno molte categorie, che si ritroveranno per tutto l’anno prossimo a percepire una cifra minore rispetto al 2023.

Quali sono le categorie di lavoratori esclusi

Il bonus una tantum sullo stipendio dei dipendenti pubblici era stato previsto come “voce accessoria”, cioè un importo aggiuntivo corrisposto in busta paga per agevolare tutti i dipendenti del settore pubblico, specialmente quelli che ancora non sono stati interessati dal rinnovo contrattuale. Il beneficio però sarà cancellato a partire dal 2024, cioè da gennaio e riguarderà nello specifico le retribuzioni di tutti i lavoratori e le lavoratrici della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici.


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Il taglio sta generando già alcune polemiche da parte dei sindacati, che rivendicano il diritto di tutti ad un adeguamento degli emolumenti in base all’inflazione e ad una maggiore disponibilità economica utile a fronteggiare l’aumento prezzi generalizzato dei beni primari e delle bollette.

Perché sparirà l’importo una tantum in busta paga

Nonostante il rinnovo di molte agevolazioni per alleviare la pressione fiscale dei lavoratori, come lo sconto contributivo, il governo non ha rinnovato il bonus una tantum in busta paga per i dipendenti pubblici. Questo perché mancano le risorse necessarie al finanziamento della misura per un altro anno.

I fondi stanziati infatti dovranno servire per il rinnovo contrattuale di tutto il settore pubblico, ma almeno per il 2024, soltanto alcuni comparti ne saranno interessati. Quindi questo significa che per determinate categorie sparirà non solo l’importo aggiuntivo percentuale ma probabilmente non ci sarà alcuna trattativa per un adeguamento salariale.

Come funzionano i tagli e quanto incideranno sullo stipendio da Gennaio 2024

Lo stipendio Noipa da gennaio 2024 verrà decurtato della cifra percentuale dell’1,5% a titolo di bonus una tantum. Pertanto i lavoratori pubblici vedranno le buste paga con importi più bassi. Le variazioni saranno differenti, perché la maggiorazione veniva corrisposta in base alle tabelle minime e massime previste. Cambiano infatti a seconda della categoria contrattuale. Ad esempio un lavoratore che si trova al livello economico A1, perderà circa 22,56 euro lordi al mese.

Mentre i segretari di fascia C perderanno fino a 41,78 euro. In pratica nei vari settori i tagli riguarderanno importi che variano dai 22 euro ai 65 euro al massimo. E questo dipenderà non solo dai valori tabellari di base ma anche da fattori soggettivi come l’anzianità di servizio e la qualifica. Tuttavia ci sarà una fascia di dipendenti che non sarà interessata dal mancato rinnovo della misura.


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Si tratta dei lavoratori pubblici assunti con contratto a tempo determinato, che potranno invece godere per tutto il 2024 dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale. Che passa dallo 0,5 al 3,35% determinando in termini economici un aumento in busta paga che può arrivare fino a 70 euro mensili in più.

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