Bonus ISCRO 2023, erogati 880 euro mensili ma solo per questi lavoratori: requisiti e domanda

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
08/05/2023

Bonus ISCRO 2023, erogati 880 euro mensili ma solo per questi lavoratori: requisiti e domanda

I lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS e i titolari di contratto di collaborazione, possono accedere ad un bonus, per ottenere fino a 880 euro, che in caso di riduzione dei guadagni, funzionerà come un ammortizzatore sociale garantendo così l’integrazione del reddito mensile. Per il 2023 sono state introdotte nuove regole e nuovi requisiti. Le procedure online sono già aperte, vediamo quindi come fare per richiedere l’indennità ed entro quando fare domanda per il Bonus ISCRO.

Bonus ISCRO lavoratori autonomi e partita IVA: a chi spetta

Il Bonus ISCRO è stato istituito dal governo nel 2021, per sostenere le perdite dei numerosi lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS, che avevano dovuto ridurre il loro lavoro a causa della pandemia e delle chiusure imposte dal lockdown nazionale. Questa indennità però è stata rinnovata, ed anche per tutto l’anno 2023 sarà possibile fare domanda per ottenere un reddito sostitutivo.

La misura funziona come una Cassa Integrazione straordinaria, per permettere di coprire quei periodi nei quali gli autonomi hanno perso i carichi di lavoro. Pertanto è anche legata ad alcuni obblighi, che come vedremo, riguardano formazione e aggiornamenti professionali.

Come funziona il Bonus ISCRO e quando fare domanda

Per ottenere il Bonus ISCRO, il lavoratore autonomo con partita IVA non ancora cessata, che risulta ancora iscritto alla Gestione Separata INPS, dovrà certificare alcuni requisiti. Tra questi il reddito annuale che dovrà risultare non superiore a 8.972,04 euro per il 2022. Oltre a questo bisognerà provare di aver perso almeno il 50% dei guadagni rapportando quanto dichiarato nei due anni precedenti la domanda. Occorre poi anche risultare in regola con i versamenti previdenziali degli ultimi quattro anni.


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Per tutto il 2023 cambiano anche le cifre erogate. Passano infatti da un minimo di 275,38 euro a un massimo di 881,23, per un totale di sei mesi di copertura. Gli importi variano a seconda del reddito dichiarato, quindi i calcoli si baseranno sul 25% di quanto risulta. Sono esclusi i lavoratori che hanno già cessato l’attività e chiuso la partita IVA, quelli che ricevono indennità come il Reddito di Cittadinanza, e quelli che risultano essere già titolari di Pensione.

Come richiedere il Bonus 880 euro da INPS

Le domande per il Bonus ISCRO, fino a 880 euro sono già aperte. Quindi è possibile, possedendo tutti i requisiti entrare nel portale INPS e andare direttamente a fare richiesta online. Per farlo basta entrare nell’area riservata con SPID, alla sezione del proprio profilo in Gestione Separata. In alternativa la domanda si può anche presentare telefonicamente tramite contact center.

In tutti e due i casi occorrerà inviare alcuni documenti a certificazione del reddito degli anni precedenti, nel caso l’INPS non ne sia già in possesso dagli archivi. Ricordiamo che la scadenza è prevista per il 31 ottobre. In caso di accoglimento, con il primo pagamento,  saranno corrisposti arretrati che decorrono a partire dal giorno successivo alla data della presentazione della domanda.

Bonus ISCRO e formazione: obblighi dei beneficiari

Chi ottiene il Bonus ISCRO, al pari di un disoccupato titolare di Naspi o di un lavoratore in Cassa Integrazione, sarà soggetto ad alcuni obblighi. Questi riguardano la formazione professionale nel campo del lavoro autonomo. Questo per far mantenere ai lavoratori conoscenze adeguate al fine di proseguire con la propria attività, e di rimettersi in gioco nel proprio settore dopo un periodo di aggiornamento.

Quindi una volta che la domanda sarà accettata, il beneficiario verrà chiamato dal centro per l’impiego del proprio comune di residenza, per stabilire l’inizio e le modalità di partecipazione a queste iniziative. Chi non risponde o si rifiuta di recarsi all’incontro e di rilasciare la dichiarazione di disponibilità, rischia di perdere il diritto al Bonus, e di dover anche restituire eventuali somme già corrisposte.

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