Bonus porte blindate 2024: a chi spetta la detrazione del 50% e come richiederla

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
21/11/2023

Bonus porte blindate 2024: a chi spetta la detrazione del 50% e come richiederla

Bonus porte blindate e sicurezza di prevenzione contro i reati di furto: vediamo come ottenere lo sconto fiscale del 50% sul prezzo di acquisto di serramenti nuovi o sistemi di videosorveglianza e quali requisiti occorrono per certificare la detrazione IRPEF per tutto il 2024.

Bonus porte blindate 2024: cos’è e come funziona

Il Bonus porte blindate sarà attivo per tutto l’anno 2024. La proroga infatti come per altri bonus edilizi, è arrivata grazie alla Legge di Bilancio del governo che ha rinnovato il beneficio per tutti i contribuenti in diritto di richiedere la detrazione IRPEF sui redditi annuali. Si tratta di uno sconto del 50% del prezzo pagato per l’acquisto e l’installazione di serramenti di sicurezza, anche se non legati ad una ristrutturazione dell’immobile.

Una grande opportunità per migliorare il livello di sicurezza domestica, vista la crescente ondata di furti ed intromissioni nelle abitazioni private. Per prevenire i reati e ridurre il rischio di danni al patrimonio edilizio infatti, è possibile dichiarare quanto speso per la sostituzione di una porta tradizionale con una di tipo blindato. Vediamo come fare per ottenere il bonus e a chi è destinata l’agevolazione.

Bonus sicurezza 2024: a chi spetta la detrazione del 50%

Per ottenere lo sconto fiscale del 50% sull’acquisto di una nuova porta blindata è sufficiente che il contribuente rispetti alcune regole in fase di installazione e pagamento. Questo bonus è infatti destinato a tutti i proprietari immobiliari ma anche dagli inquilini, qualora il padrone di casa sia d’accordo con la sostituzione dei serramenti e il soggetto che deve sfruttare la detrazione abbia sufficiente capienza contributiva. Questo perché il rimborso arriverà in quote uguali e per i successivi dieci anni al massimo a partire dalla data della prima dichiarazione dei redditi. L’importo massimo è tra i 30.000 e i 50.000 euro. A seconda delle caratteristiche dell’edificio nel quale si eseguono i lavori.


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Oltre alla porta blindata è possibile installare, sempre con la stessa quota rimborsabile, tecnologie di videosorveglianza, allarmi ed altri sistemi o apparecchi utili a prevenire i furti. Non occorre certificare i lavori con dichiarazioni preventive, ma soltanto accertarsi di pagare con mezzi tracciabili e conservare la ricevuta fiscale, anche quella relativa alla posa in opera.

Detrazione IRPEF porte blindate 2024: quali documenti servono

Il bonus porte blindate è una detrazione Irpef. Pertanto come tutti gli sconti di questo tipo non è possibile, a differenza di altri bonus edilizi, sfruttare la cessione del credito e lo sconto in fattura. Il rimborso infatti avverrà unicamente tramite la dichiarazione dei redditi, una volta elaborata darà diritto allo sconto sul cumulo delle imposte o avrà effetto di credito con erogazione dello stesso sotto forma di pagamento da Agenzia delle Entrate.

Per certificare questo diritto bisogna compilare l’apposito quadro presente nel modello 730 o Unico redditi dell’anno successivo a quello nel quale si è effettuata la spesa. Che corrisponde ad esempio nel 2024, a quanto acquistato ed installato nel corso dell‘anno fiscale 2023.  Si inserisce la spesa nel rigo 59 del quadro E, relativo alla sezione “Spese per interventi antisismici e per interventi di recupero del patrimonio edilizio”. 

Bonus porte blindate 2023: scende la percentuale di sconto dopo la scadenza 

Il bonus sicurezza, che comprende la detrazione al 50% per le spese per l’acquisto di una nuova porta blindata, è stato prorogato anche per gli anni successivi al 2023. Bisogna però ricordare che, mentre gli interventi di sostituzione dei serramenti anti furto effettuati nel 2023 potranno essere portati in detrazione piena della metà del prezzo per le dichiarazioni dei redditi 2024, successivamente interverranno alcune modifiche.

Come è accaduto per il Superbonus ed altri bonus ristrutturazioni, infatti, scenderà la soglia rimborsabile. Pertanto, chi farà questo tipo di lavori nel 2024, dovrà accontentarsi di una detrazione più bassa, che passerà al 36% a partire dal 1 gennaio 2025.

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