Buoni fruttiferi Postali, conviene investire a Marzo 2023? Quali sono i migliori e quanto rendono

Autore:
Niccolò Mencucci
06/03/2023

Buoni fruttiferi Postali, conviene investire a Marzo 2023? Quali sono i migliori e quanto rendono

Con l’aggiornamento dei tassi d’interesse, i buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono diventati un investimento sempre più sicuro, soprattutto per tutti coloro che vogliono avere la sicurezza di avere i propri soldi al sicuro e protetti dall’inflazione.

Grazie ai nuovi aumenti, i buoni fruttiferi di Poste superano per competitività i famosi BOT, Buoni Ordinari del Tesoro. Sono soprattutto quelli di marzo 2023 ad avere sempre più maggiori attenzioni da parte degli investitori.

Buoni fruttiferi postali, i migliori di marzo 2023

Il motivo dietro a questo rinnovo dei buoni fruttiferi postali a “discapito” di quelli del Tesoro è dovuto ai nuovi tassi d’interesse. Anche se l’aumento ha all’inizio interessato i buoni di nuova emissione, la Cassa Depositi e Prestiti ha notato che la progressiva perdita del potere di acquisto, causata dall’aumento dei prezzi al consumo (o più semplicemente dall’inflazione stessa), avrebbe intaccato anche i rendimenti dei buoni già in circolazione.

Per questo è stato deciso di passare in una prima fase ad un aumento dallo 0,5% al 2%, e poi aumentare ulteriormente i tassi, creando una concorrenza diretta coi BOT.

Addirittura si segnala per marzo 2023 il buono fruttifero Soluzione Eredità. Si tratta di un buono postale “di breve periodo”, data la sua scadenza disposta a 4 anni. Grande qualità di questo buono è il suo rendimento, fisso al 3% fino alla data di scadenza. Purtroppo tale buono è sottoscrivibile solo da coloro che hanno un procedimento successorio presso Poste Italiane, procedimento che interessa buoni fruttiferi postali, libretti postali, conto correnti postali e altro ancora.

Buoni fruttiferi postali, quando escono

L’uscita dei nuovi buoni fruttiferi postali avviene ogni mese a seconda delle disposizioni della Cassa Depositi Prestiti, e a seconda anche degli interessi che vengono applicati sui buoni di nuova emissione.

Per il mese di marzo 2023 si segnalano oltre al Buono Soluzione Eredità anche altri buoni fruttiferi, tutti di breve e medio termine, come il Buono 3 Anni, e il Buono 3×2.  Mentre tra le soluzioni a lungi termine troviamo il Buono 4×4.


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Vi invitiamo a dare un’occhiata al sito online di Poste Italiane, e di andare alla sezione relativa ai Buoni fruttiferi.

Buoni fruttiferi postali, quanto rendono

A differenza dei Buoni Ordinari del Tesoro, i buoni fruttiferi postali hanno tassi d’interesse più contenuti. Da anni quelli più “appetibili”, anche a livello di interessi, sono sempre stati i BOT, ma nel tempo il loro tasso d’interesse è diventato spia di un notevole livello di rischio.

E data la bassa propensione dei risparmiatori italiani al rischio, soprattutto quando si parla di depositare migliaia di euro, i buoni fruttiferi postali sono sempre stati un’alternativa comoda per tutti, anche se questo significa guadagnare poco, dati gli interessi più bassi.

Con l’aumento repentino dei tassi d’interesse come disposto dalla Cassa Depositi e Prestiti, anche i buoni di Poste Italiane cominciano ad essere, oltre ad un deposito sicuro per i propri risparmi, una sicura fonte di guadagno. E’ raro infatti ritrovarsi per i buoni postali con un tasso d’interesse che arriva fino al 3%.

Anche se tutto dipende dalla tipologia di buono che si richiede.

Buoni fruttiferi postali, quali conviene fare

I buoni fruttiferi postali possono essere a breve, media e lunga scadenza. I più ricercati dai risparmiatori italiani sono quelli a breve scadenza, perché più sicuri e perfetti per la bassissima propensione al rischio degli italiani.

In genere quelli a breve scadenza non arrivano oltre l’1,50% di interesse, con una scadenza tra i 3 e i 4 anni (si vedano il BFP a 3 anni Plus, o il citato Buono Soluzione Eredità). In tali casi, si possono avere fino a 2.000 euro di interessi investendo almeno 50.000 euro.

Se si scelgono buoni a media scadenza, come il Buono 3×2, si ottiene un rendimento annuo lordo a scadenza del 2%, ed interessi che scattano dopo 3 anni all’1,25%. Sempre con un investimento di 50.000 euro, avremo alla scadenza 5.519,60 euro.

Nel caso di buoni a lunga scadenza, anche se a rischio di prescrizione, con il Buono fruttifero 4×4 (ovvero con scadenza a 16 anni), avremmo un valore di rimborso pari a 76.455,90 euro, con interessi alla fine del 16° anno pari a 16.455,90 euro.

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