Busta paga da 500 euro mensili: quali aiuti si possono richiedere e a chi spettano

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
22/11/2023

Busta paga da 500 euro mensili: quali aiuti si possono richiedere e a chi spettano

Lavoratori con busta paga da 500 euro mensili: per chi non raggiunge una certa quota di stipendio ci sono alcune agevolazioni da richiedere subito per integrare la retribuzione. Bonus, esenzioni fiscali e sussidi che il governo ha previsto per chi è in difficoltà economica o non percepisce un importo minimo utile a soddisfare i bisogni primari individuali o familiari. Vediamo in questo articolo quali sono questi benefici e come ottenerli.

Busta paga da 500 euro: quali bonus spettano a chi percepisce questo stipendio?

In Italia sono ormai moltissimi i cosiddetti “lavoratori poveri” ovvero coloro che, pur svolgendo attività retribuita non percepiscono un minimo stipendio utile al sostentamento. Parliamo di più di 3 milioni di persone che restano sulla soglia della povertà pur avendo un regolare contratto da dipendenti o autonomo. Questo perché le retribuzioni orarie in molti settori restano basse e molte aziende continuano a sfruttare i contratti precari ed atipici per le assunzioni.

Per questi soggetti però c’è la possibilità di richiedere alcuni aiuti e bonus ed integrare il reddito o avere gratuitamente alcuni servizi. Ad esempio esenzioni fiscali destinate a chi non raggiunge un minimo imponibile o sussidi che servono ad aumentare le entrate familiari. Ecco tutte le opzioni possibili in base ai requisiti.

Busta paga da 500 euro: esenzione IRPEF e bonus contributi

Il primo beneficio che i lavoratori che non superano i 500 euro al mese in busta paga è sicuramente quello dell’esenzione dall’imposta sui redditi IRPEF. Questa infatti non viene applicata a chi resta al di sotto della cosiddetta quota di incapienza. Che è pari a 8174 euro l’anno. Pertanto i lavoratori non avranno alcuna trattenuta mensile sullo stipendio, che invece per altri contribuenti può incidere in percentuale dal 23 al 43% in base all’imponibile.


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Non hanno diritto però neanche al taglio del cuneo fiscale o ex bonus Renzi, proprio perché si tratta di uno sconto da 100 euro sull’IRPEF. Pagheranno invece le quote previdenziali ma anche questi per il 2023 sono ridotti grazie al bonus contributi, quindi passando dal 9,19% al 2,19%, si risparmieranno circa 50 euro al mese.

Busta paga da 500 euro: l’assegno di inclusione sociale

Chi non arriva ad un minimo di ISEE, fissato a 9360 euro, ed in presenza di figli minori, componenti disabili o ultrasessantenni avrà diritto a partire da gennaio al nuovo Assegno di Inclusione Sociale previsto per famiglie a basso reddito. Anche se lavoratori con busta paga da meno di 500 euro quindi, se in possesso dei requisiti, si può fare domanda per il beneficio ed ottenere, a seconda delle caratteristiche, una integrazione mensile. Cioè minimo 200 euro al mese, più eventualmente un contributo per l’affitto pari a 280 euro.

Busta paga da 500 euro mensili: la carta risparmio spesa INPS

I nuclei familiari con figli e con Isee al di sotto dei 15000 euro, anche se lavoratori, avranno sicuramente ricevuto a luglio la Carta Postepay detta “Risparmio spesa“. Un beneficio concesso dal governo per chi è in difficoltà, utilizzabile per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità. 

In base alle anticipazioni della Legge di Bilancio, questa agevolazione sarà prorogata anche l’anno prossimo. Quindi, anche i lavoratori con busta paga entro i 500 euro, se hanno minori a carico, potranno ricevere l’accredito di 382,50 euro. Probabilmente con l’aggiunta del nuovo bonus benzina per l’acquisto di carburante fino ad 80 euro.

Busta paga da 500 euro: il bonus lavoratori part-time

Altro bonus dedicato ai lavoratori in presenza di alcuni requisiti contrattuali è quello dedicato ai part-time non solo di tipo verticale, con interruzioni periodiche dell’attività. Un contributo una tantum da 550 euro che l’Inps sta già erogando a chiunque possa certificare l’interruzione dell’attività lavorativa di almeno un mese durante l’anno 2022.


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La domanda può essere presentata online fino al 15 dicembre 2023 da tutti i dipendenti con le caratteristiche richieste, che non sono titolari di altri trattamenti o indennità come il Reddito di Cittadinanza o la Naspi.

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