Carta Acquisti 2023: cosa si può comprare? Come funziona e quali sono i beni ammessi

Autore:
Niccolò Mencucci
30/05/2023

Carta Acquisti 2023: cosa si può comprare? Come funziona e quali sono i beni ammessi

Tra i tanti servizi assistenziali, oltre al Reddito di Cittadinanza o alla NASPI/DIS-COLL, le persone in difficoltà possono richiedere anche la Carta Acquisti.

Parliamo di una carta erogata da Comuni o Poste Italiane per conto dell’INPS, con la quale si possono acquistare dei beni di prima necessità, a patto però di rientrare nei requisiti previsti dalla normativa.

Ma bisogna fare attenzione a quali alimenti acquistare, perché non tutti sono ammessi.

Carta Acquisti, nuovi alimenti acquistabili da luglio 2023

La Carta Acquisti non è una novità, anzi è forse il primo servizio assistenziale con card che sia mai stato varato dallo Stato Italiano, visto che è disponibile da ottobre 2008.

Funziona come una Carta RDC ante litteram, una carta di pagamento elettronica concessa a cittadini che si trovano in condizioni di disagio economico, ma solo per la spesa alimentare e le bollette.

E per spesa alimentare non si intendono tutti i cibi e le bevande. Proprio in tal merito, nell’allegato 1 del decreto interministeriale del 18 aprile 2023, è stata resa disponibile una lista di beni alimentari acquistabili, divisi per categoria:

  • prodotti gastronomici,
  • prodotti da panetteria,
  • prodotti ortofrutticoli,
  • prodotti per la tavola,
  • prodotti per l’infanzia.

Nella gastronomia si riuniscono le carni, il pesce fresco, il latte e i suoi derivati, e le uova.

Nella panetteria, tutti i prodotti ordinari e fini, compresa anche la pasticceria e la biscotteria, più le paste alimentari, le farine di cereali come riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale.

Per l’ortofrutta rientrano sia gli ortaggi freschi sia quelli lavorati, compresi pomodori pelati e conserve di pomodori.

Per i prodotti da tavola si parla di oli d’oliva e di semi, così come lieviti naturali, miele naturale, zuccheri,
cacao in polvere, cioccolato, acque minerali, aceto di vino, caffè, tè, camomilla. E per ultimo gli alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula).

In tutto ciò, non saranno ammesse le bevande alcoliche, a differenza di quanto previsto col Reddito di Cittadinanza.

Carta Acquisti, come funziona oggi

La Carta Acquisti oggi funziona come una specie di carta prepagata blindata, nello stile della Carta RDC.

Sulla carta si accredita bimestralmente una somma di denaro, all’incirca 80 euro ogni due mesi, che può essere utilizzata:

  • per la spesa alimentare negli esercizi convenzionati;
  • per il pagamento delle bollette di gas e luce presso gli uffici postali.

Ma a differenza della carta RDC, non è assolutamente abilitata al prelievo di contanti. Inoltre il richiedente della Carta Acquisti oggi non può essere il semplice adulto, ma:

  • un cittadino avente 65 anni o più,
  • un infante di età inferiore a tre anni.

Potranno accedervi tutti coloro che hanno la cittadinanza italiana o comunitaria, o in alternativa chi ha il diritto di soggiorno permanente o per soggiorni di lungo periodo, altrimenti è possibile rilasciare la Carta Acquisti in caso di rifugiato politico o titolare di posizione sussidiaria.


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Carta Acquisti, cosa cambia da luglio

Tutto cambierà da luglio per chi vuole richiedere la Carta Acquisti. Al momento non sono chiari i requisiti, e si parla al momento di:

  • un ISEE non superiore a 15.000 euro;
  • l’iscrizione all’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale).
 

Questi requisiti dovranno risultare in corso di validità alla data del 18 maggio 2023. Di contro, non si potrà avere la Carta Acquisti se nel nucleo familiare risulta un componente già destinatario di misure di sostegno come:

  • Reddito di Cittadinanza,
  • Reddito di Inclusione,
  • NASPI e DIS-COLL,
  • indennità di mobilità,
  • Cassa Integrazione Guadagni.

Carta Acquisti, come ottenerla

A differenza della Carta Acquisti di oggi, quella prevista da luglio 2023 non necessita di fare alcuna domanda.

Sarà infatti l’INPS a individuare in automatico i beneficiari e a comunicarli ai comuni, così da approvare la lista e ritrasmetterla all’INPS, e infine informare Poste Italiane per trasmette ai comuni gli identificativi delle carte da distribuire.

Il beneficiario otterrà una lettera indicando l’assegnazione del beneficio e le modalità di ritiro della carta presso gli uffici di Poste.

Ancora non si sa nulla di cosa accadrà agli attuali titolari della Carta Acquisti, se andrà in scadenza o se verrà commutata nella nuova misura a patto che il loro ISEE sarà conforme a quanto richiesto da luglio 2023.

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