Superbonus 110, banche pronte a sbloccare i crediti: novità su edilizi e sconto in fattura

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
26/03/2023

Superbonus 110, banche pronte a sbloccare i crediti: novità su edilizi e sconto in fattura

Superbonus, finalmente in arrivo l’atteso decreto salva crediti che permetterà agli esodati di terminare i lavori. Anche le banche sono pronte a riaprire le cessioni bloccate. Vediamo tutte le ultime novità e cosa cambierà con gli emendamenti del governo.

Superbonus, nuovi emendamenti in arrivo

Per i bonus casa si voteranno alcuni emendamenti al testo di legge che andranno probabilmente a modificare alcune delle norme più stringenti che attualmente stanno bloccando molti contribuenti con pratiche già in corso e lavori iniziati. Le deroghe dovranno essere approvate entro il 17 aprile, e già lunedì 27 marzo la Commissione Finanze del governo sarà chiamata al voto. Una delle proroghe già sicure sarà quella per i proprietari delle villette che avranno tempo fino al 30 settembre per completare i lavori del Superbonus 110. A patto che abbiano già completato almeno il 30% della ristrutturazione entro fine settembre 2022.

Resta invece ancora da discutere l’emendamento su una proroga del Sismabonus alle stesse condizioni, ma è anche aperta la questione sugli immobili di edilizia popolare e quelli di proprietà degli enti Onlus. La priorità però sarà data alla soluzione sulle cessioni bloccate. Si sta infatti valutando un innovativo decreto per salvare i crediti incagliati e permettere alle banche di riaprire le procedure. Le ipotesi sono diverse, vediamo quali tra le principali possibili.

Decreto salva crediti, le ipotesi F24 e BTP

Il nuovo decreto urgente per sbloccare i crediti ceduti incagliati, riguarderà soprattutto una nuova possibilità per le banche di smaltire tutte le cessioni bloccate al fine di poterne eventualmente accoglierne di nuove. Questa possibilità coinvolgerà anche gli istituti assicurativi che avevano aderito alle cessioni sul Superbonus, e Bonus facciate. Tra le ipotesi rispunta la probabilità di poter compensare il credito con il fisco tramite F24. Ma non è escluso che invece si possa tornare anche alla variante BTP. Cioè di convertire i crediti congelati dalle banche in titoli di Stato decennali. Queste due soluzioni inizialmente erano state valutate negativamente, a causa dei costi troppo elevati per le casse pubbliche.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

C’è molta attesa anche per l’emendamento correttivo che potrebbe prorogare la tempistica utile per la presentazione della comunicazione ad Agenzia delle Entrate. Il termine infatti sta per scadere il 31 marzo, ma con il decreto potrebbe slittare al 30 novembre garantendo più tempo per chi è rimasto col credito congelato dal 2022. Oltre a questo poi c’è anche una novità per i contribuenti incapienti. Si parla della possibilità, non solo di portare gli interventi in detrazione per 10 anni invece che 5, ma anche di un’eventuale compensazione con i debiti contributivi.

Quali banche riapriranno le cessioni

Dopo l’annuncio del Ministro Giorgetti in merito ai prossimi correttivi al decreto Superbonus, le banche si sono dichuarate aperte ad un prossimo sblocco dei crediti congelati. Principalmente la disponibilità, come sottolinea il Sole 24 Ore, è arrivata da BPM che ha confermato la capienza per un’eventuale acquisizione di nuovi crediti.

Anche Credit Agricole ha ufficializzato di essere pronta alla riapertura dei termini in base alle nuove regole del governo. Ci sarebbero poi anche PosteItaliane, Unicredit ed Intesa San Paolo nella lista, anche se per questi istituti si dovrà lavorare a creare norme apposite per una riapertura. Perchè le capienze sono già state esaurite.

Bonus casa, per chi torna lo sconto in fattura

Altra novità per i Bonus casa che è attesa con la votazione del governo, è quella di salvare lo sconto in fattura per alcuni interventi. Si tratta dello stop previsto per il bonus caldaia e di quello per gli infissi. I contribuenti potranno continuare ad accedere alla misura con le regole di edilizia libera, cioè senza richiedere la CILAS.

Quindi per provare che è già stato effettuato un primo pagamento per i lavori, basterà la ricevuta del bonifico, ma sarà sufficiente anche la sola autocerficazione o un contratto scritto tra la ditta ed il committente. Sempre a patto che la pratica sia stata iniziata entro il 16 febbraio. Per quanto riguarda invece il bonus barriere architettoniche, questo potrà continuare ad essere richiesto con lo sconto fattura anche in futuro senza limiti.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl