Superbonus 110%, cessione credito all’82% per le banche: novità e come funziona

Autore:
Niccolò Mencucci
13/02/2023

Superbonus 110%, cessione credito all’82% per le banche: novità e come funziona

I crediti del Superbonus 110% stanno subendo una specie di deterioramento, e ancora non sono chiari i motivi. Molte banche stanno avendo notevoli difficoltà ad erogare questo bonus, soprattutto a seguito della fine del credito bancario reso disponibile negli anni precedenti, e la stessa cessione del credito è sempre più malvista dagli operatori e intermediari.

Addirittura si parla di una nuova valutazione del credito in cessazione pari all’82%, rispetto alla quota originaria del 110%. Vediamo quali sono i motivi di questa svalutazione, e cosa sta facendo il Governo per porvi rimedio.

Superbonus 110%, cessione credito all’82% per le banche

Nonostante la promessa di ulteriori sblocchi del credito Superbonus 110%, molte banche hanno deciso di attuare una serie di svalutazioni che hanno portato ad una riduzione del valore del credito verso quote davvero irrisorie.

Si parla di un valore corrisposto dalle banche pari all’82%, rispetto alle somme previste per gli interventi che rientrano nella maxi detrazione introdotta dal decreto Rilancio 2020.

È una svalutazione che al momento è stata segnalata dagli intermediari finanziari soltanto per le pratiche precedenti alla proroga del 1° gennaio 2023, ovvero quelle che possono ancora richiedere il bonus con la quota originaria del 110%.

Per tutte le altre la situazione è forse peggiore di quella di chi ha la pratica con bonus corrisposto al 110%.


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Superbonus 110%, le novità sulla cessione alle banche

Ufficialmente chi richiede il bonus dal 1° gennaio 2023, o almeno inizia i lavori da quest’anno, non potrà richiedere il bonus originario, ma dovrà accontentarsi del 90% di detrazione massima. Solo se si è provveduto l’anno prima a rientrare nei requisiti per le proroghe al 2023 potrà ancora beneficiarne.

Se si inizia da quest’anno, inoltre, non solo ci si dovrà accontentare del 90%, ma si rischia anche di ritrovarsi con la pratica di cessione del credito bloccata dall’istituto bancario. Perché le banche non hanno modo di richiedere ulteriori crediti fiscali da parte dello Stato, e tutt’ora vige per le pratiche post 1° gennaio 2023, anche se in maniera ufficiosa, un blocco della cessione del credito.

Soltanto chi ha modo di finanziare i lavori personalmente, con propri fondi o tramite general contractor finanziatore, potrà autorizzare i lavori e fare in modo di raggiungere i requisiti di efficientamento energetico necessari per avere il credito fiscale previsto dalla norma. Altrimenti è un circolo vizioso: senza credito garantito, la banca non finanzia, l’azienda edile non può finanziare i lavori, e se passa troppo tempo non si potrà avere più diritto a richiedere il credito.

Per cercare di sbrogliare la situazione il Governo ha dato il nulla osta alle Regioni e agli Enti locali per contribuire alla cessione bloccata.

Superbonus 110%, come funziona questa cessione tra Regioni

Al momento è l’unica soluzione possibile, dopo i tentativi di sbloccare il credito col decreto Aiuti quater: far scendere in campo regioni e enti locali.

Le prime ad essersi esposte per sbloccare i crediti sono il Piemonte, la Sardegna, il Lazio, l’Abruzzo, la Puglia e l’Umbria. Per primo, il Piemonte ha messo a disposizione 50 milioni di euro, e si spera che le altre Regioni finanzino alla stessa maniera.

Questi fondi andranno a contribuire all’acquisto di tutti gli importi bloccati nei cassetti fiscali di contribuenti, cittadini e imprese, così da sbloccare questo impasse pericoloso per le aziende edili.

Ovviamente il progetto prevedere prima di tutto un passaggio d’interlocuzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, almeno per chiarire il perimetro di intervento delle regioni nel complesso scenario dei meccanismi del Superbonus 110%.


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Superbonus 110%, proroga per la cessione

In attesa che le Regioni si muovano per sbloccare l’impasse, si segnala intanto la presentazione di un emendamento del Governo alla legge di conversione del decreto Milleproroghe, approvato in Commissione Bilancio del Senato.

Per dare più tempo ai richiedenti del Superbonus 110%, si vuole portare la scadenza dell’invio della Comunicazione AdE per le spese sostenute nell’anno 2023 dal 16 al 31 marzo 2023.

Tale scadenza è stata posta per allinearlo a tutte quelle previste per i lavori prorogati per villette e unifamiliari, appunto al 31 marzo 2023. Nulla da fare per la proroga dei lavori al 30 giugno 2023, depennata dall’emendamento.

L’ufficialità dovrebbe quindi arrivare entro il 27 febbraio.

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