Superbonus, nuove regole sulla responsabilità solidale del cessionario: cos’è e cosa cambia
Superbonus e cessione dei crediti, il nuovo decreto sui bonus edilizi, stabilisce anche quando scatta la responsabilità solidale del cessionario e quando invece si può sfuggire ad un eventuale illecito, se si è estranei alla frode. Vediamo quindi, grazie ai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, quali documenti conservare e presentare per tutelarsi e come sanare eventuali errori che potrebbero far perdere il diritto alle agevolazioni.
Cessione crediti: cos’è la responsabilità in solido
La responsabilità in solido interviene quando alcuni soggetti risultano essere debitori nei confronti di altri creditori. Pertanto in materia di bonus edilizi questa norma viene applicata alle cessioni del credito e alle società che applicano lo sconto in fattura, o quando cedono il credito alla banca, che acquisendo il credito fiscale risulta così essere cessionario. L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che il cessionario è “solidamente responsabile” quando acquista il credito, ma la sanzione si applica soltanto quando sussiste una colpa grave o un dolo.
Quindi il recupero delle somme oggetto di detrazione potrà essere avviato dal fisco nel caso in cui venga accertata tale responsabilità in concorso ad una eventuale violazione. Cioè quando viene accertato che i soggetti cessionari potevano essere a conoscenza di illeciti o dell’inesistenza del credito stesso. Ci sono quindi alcune regole fondamentali che riguardano i documenti da conservare per evitare questa situazione ed ottenere un esonero dalla responsabilità.
Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori
Dolo e colpa grave, quando scatta la responsabilità del cessionario?
La responsabilità solidale del cessionario, cioè di chi applica lo sconto in fattura o acquisisce il credito da superbonus 110%, scatta nei casi in cui venga accertata una colpa grave o un dolo. Vediamo alcune ipotesi per chiarire la situazione normativa.
Il dolo, scatta quando viene accertato che il cessionario è consapevole del fatto che il credito è inesistente. E questo può essere provato dai controlli che potrebbero stabilire che nonostante la natura fittizia della somma oggetto di credito, il soggetto decida comunque di acquisire lo stesso l’importo o di compensarlo fiscalmente tramite F24. In questo caso il solo deriva dal beneficio fiscale indebito. Il concorso in solidarietà può intervenire quindi con recupero di tutta la somma in aggiunta ad una sanzione.
La colpa grave invece, scatta nel momento in cui la cessione del credito in oggetto risulti mancante di apposita documentazione ritenuta obbligatoria e fondamentale. Questo può accadere anche quando l’asseverazione presenta errori, o si riferisce ad un altro immobile rispetto a quello oggetto di bonus edilizio.
Cessione crediti, come evitare la responsabilità solidale
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, ci sono alcuni documenti che il cessionario deve conservare per tutelarPERsi dalle accuse di concorso in violazione e frode sul superbonus. Questi riguardano soprattutto le certificazioni obbligatorie e le ricevute dei pagamenti per i lavori.
- Titolo abitativo per gli interventi che necessitano di CILA e CILAS, o Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per quanto riguarda i lavori in edilizia libera.
- Asseverazioni obbligatorie
- Visura catastale dell’immobile oggetto di ristrutturazione, riguardante lo stato dell’edificio prima dei lavori
- Fatture con prova di pagamenti per la spesa sostenuta per gli interventi
- Visto di conformità rilasciato dai soggetti abilitati
Per altri lavori in ambito Sismabonus, Ecobonus o gli interventi condominiali, vanno conservati anche i documenti relativi alla normativa prevista. Come ad esempio la delibera condominiale e la certificazione dei requisiti tecnici per ottenere la classificazione energetica.
Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite
Superbonus e sconto in fattura, come funziona il nuovo decreto
Il decreto sblocca crediti, che ha anche stabilito i documenti fondamentali per evitare la responsabilità solidale, prevede lo stop a tutte le nuove pratiche di cessioni e sconto in fattura. Per gli interventi agevolati quindi resterà solo la detrazione fiscale a 10 anni.
Questo però prevede alcune eccezioni, per lavori che potranno continuare a beneficiare di uno sconto diretto. A patto che i documenti siano stati già stati presentati ed approvati alla data del 16 Febbraio 2023, ecco quali:
- Interventi su villette, se è stata presentata la CILAS;
- Lavori condominiali con delibera e CILAS;
- Interventi di demolizione e ricostruzione con istanza di titolo abitativo già attestata.
Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl