Assegno unico 2023: per alcuni nuclei maggiorazione del 50%

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02/12/2022

Assegno unico 2023: per alcuni nuclei maggiorazione del 50%

Il nuovo assegno unico 2023 potrà offrire un sostegno maggiore alle famiglie numerose, arrivando a crescere del 50%. È quanto viene previsto all’interno della legge di bilancio, in corso di approvazione presso Camera e Senato. Il meccanismo di welfare rappresenta una delle principali opzioni di intervento per il sostegno alle famiglie.

L’esecutivo ha deciso di stanziare circa un miliardo e mezzo di euro. Denaro che andrà suddiviso per gli aiuti alle famiglie e alla natalità. Tra le misure previste, c’è anche il potenziamento dell’Assegno Unico.

Con l’intento di garantire maggiori tutele in particolare per i nuclei familiari più ampi ed in favore dei congedi parentali. ​​Sullo sfondo c’è poi l’adeguamento all’inflazione dell’assegno, che nelle parole dei decisori pubblici non tarderà ad arrivare.

Assegno unico 2023: come cambierà nel nuovo anno

Nel corso del prossimo anno l’Assegno Unico sarà aumentato durante il primo anno di vita del bambino del 50%. Una maggiore similare è prevista anche per le famiglie numerose. Si tratta dei nuclei con un numero di figli uguale o superiore a tre. Per beneficiarne, occorrerà però avere un Isee non oltre 40mila euro.


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Il meccanismo di assegnazione resta progressivo. L’importo erogato da parte dell’Inps è crescente al diminuire del valore Isee. Il minimo è oggi fissato a 50 euro, mentre il massimo ottenibile sarà di 175 euro per ogni figlio. Per i figli tra i 18 e 21 anni che risultano a carico gli importi vanno invece da 25 a 85 euro al mese.

Gli interventi previsti in finanziaria dovrebbero portare il minimo attorno alle 75 euro, mentre quello massimo potrebbe crescere fino a 262,5 euro. In aggiunta, bisogna considerare l’eventuale maggiorazione per le famiglie con un numero di figli uguale o superiore a tre.

L’aggiornamento all’inflazione dell’assegno unico 2023

Tenendo presente il quadro appena esposto, è opportuno considerare anche che tra le novità in arrivo dal mese di gennaio ci sarà l’adeguamento all’inflazione dell’assegno unico. Attualmente non è dato ancora sapere a quanto corrisponde la rivalutazione dell’importo. Ma appare chiaro che questa risulterà non inferiore al 7,3%. Un dato calcolato dall’Istat sull’indice dei prezzi al consumo.

Assegno unico 2023: cosa cambia per i disabili

Nel corso del 2023 viene confermato anche l’assegno unico con maggiorazione per i figli disabili. In precedenza, il sostegno di welfare era stato concesso come provvisorio. Ora diventa strutturale, entrando a far parte del sistema ordinario d’assistenza pubblica. A tal proposito, la ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha confermato che il provvedimento diventerà definitivo.

Questo perché il sostegno alla natalità e alla famiglia è uno dei punti principali del programma del governo. L’esecutivo si è quindi impegnato verso interventi di lungo periodo per la famiglia, che inizieranno con la prossima legge di bilancio e proseguiranno negli anni successivi della legislatura.

Come funziona l’assegno unico

L’assegno unico universale rappresenta una delle novità più importanti nella recente storia del welfare. L’importo spettante è strettamente legato all’Isee e all’età dei bambini, con l’eccezione dei figli disabili a carico dei genitori. In questo caso, non vengono applicati limiti di età.


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L’assegno viene erogato dal 7° mese di gravidanza fino al 21 anno di età del figlio, con la possibile corresponsione dell’importo direttamente al figlio maggiorenne qualora quest’ultimo studi fuori sede.

L’assegno unico viene quindi erogato su base mensile dall’Inps e concesso per il periodo compreso tra il mese di marzo di ciascun anno e di febbraio dell’anno successivo. Il pagamento viene effettuato dall’Inps in misura intera al genitore oppure ripartito parimenti tra i due genitori.

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