Congedo straordinario retribuito per la sorella: quando è possibile?
Il congedo straordinario retribuito può essere richiesto anche per assistere una sorella o un fratello con handicap grave, ma solo a determinate condizioni.
Il congedo straordinario retribuito legato alla legge 104 e regolato dalla legge 151/2001, permette al lavoratore dipendente che assiste un familiare con handicap grave di assentarsi dal lavoro per un massimo di 2 anni, percependo un’indennità, per la cura del disabile. Ma è bene sapere che non tutti i familiari possono fruire indistintamente del beneficio, vediamo perchè.
Congedo straordinario per la sorella
Una nostra lettrice che fruisce dei permessi legge 104 per l’assistenza della sorella ci chiede:
Buonasera, sono la sorella di una ragazza down che lavora part-time e ha per se stessa i permessi di 3 gg per la L.104. Non avendo genitori in grado di seguirla ho anch’io gli stessi permessi per la L.104 al lavoro. Vorrei sapere se sia necessario avere la stessa residenza per poter usufruire soltanto io del Congedo straordinario per poterla seguire dato che abita lontano da me, ma nella stessa città.
- coniuge o parte dell’unione civile convivente
- genitori (anche adottivi o affidatari), anche non conviventi
- figli conviventi
- fratelli e sorelle conviventi
- familiari e affini entro il terzo grado conviventi
Nel suo caso la fruizione del congedo spetterebbe solo nel caso di mancanza, decesso o patologia invalidante del coniuge, dei genitori e di eventuali figli. Se, quindi, sua sorella non è sposata e non ha figli maggiorenni, se i suoi genitori sono deceduti o affetti entrambi di patologia invalidante potrebbe fruire del congedo straordinario, ma solo in questo caso. Se, invece, i suoi genitori sono in vita e non affetti da patologie invalidanti il diritto di fruizione del congedo spetta a loro e non possono cederlo o delegarlo a lei.
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