Pensione con legge 104: patologie invalidanti per fare domanda

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09/06/2019

Pensione anticipata invalidità con e senza legge 104, con quale percentuale e con quale patologie: ecco cosa bisogna sapere.

Pensione con legge 104: patologie invalidanti per fare domanda

La pensione di invalidità viene riconosciuta quando è stato certificato un certo grado di invalidità che comporta una diminuzione della capacità lavorativa. Ci si chiede se la pensione di invalidità è legata a specifiche patologie e quali sono i requisiti specifici per poter fare domanda. Un lettore ci ha elencato tutte le sue patologie, analizziamo quali rientrano nella misura e come fare domanda. 

Patologie invalidanti e legge 104: il quesito

Buon giorno, ho 51 anni 17anni contributivi. Soffro di dolori edema e liquidi nel ginocchio, ho asportato lipoma di 17anni anni fa, ernia a disco nella schiena, spazio nella vertebre, cervicale, lombasciatalgia, gonartosi deve mettere le protesi alle ginocchia, non ho cartilagine nel ginocchio, sono un po obesa,  reflusso esofageo, ernia ietale, trigliceridi, colesterolo, glicemia ereditaria, neo di 1,5mm nella occhio. Tendinite infiammata, epocondilite, posso fare la domanda di invalidità, per i dolori  l’ortopedico disse andrò sempre a peggiorare, soffro le vertigini, e non posso fare troppi movimenti con la spalla e non riesco ad alzare la gamba sinistra è  doloroso. Grazie per avermi ascoltata, buona giornata.

Requisiti per accedere alla pensione di invalidità 

Pensione invalidità e legge 104, sono tante le malattie che permettono l’accesso.  L’accertamento degli stati invalidanti sono state predisposte articolari tabelle ministeriali che fanno riferimento all’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa esprimendo il pregiudizio percentuale che su di essa comporta ciascuna menomazione anatomo-funzionale. Riassumendo alla gravità della patologia viene associata una percentuale invalidante. In base a questa percentuale e alla riduzione della capacità lavorativa si ha diritto all’assegno ordinario invalidità ai sensi della legge 222 del 12 lgiugno 1984  e la pensione di invalidità. 


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In quest’articolo abbiamo elencato tutte le patologie invalidanti che comportano una maggiore riduzione della capacità lavorativa: Pensione invalidità e legge 104, le malattie invalidanti, le nuove tabelle.Pensione invalidità e legge 104, le malattie invalidanti, le nuove tabelle.

Pensione invalidità e percentuale invalidante

L’assegno viene riconosciuto all’invalido con una percentuale uguale o superiore al 74%, avendo una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo (67%). Inoltre, bisogna possedere i requisiti contributivi minimi, ed esattamente: un’anzianità contributiva pari a cinque anni, di cui almeno 3 anni versati nei primi cinque anni precedenti alla domanda. Il richiedente deve essere assicurato presso l’Inps da almeno 5 anni.

Non sono previsti limiti di reddito per il diritto all’assegno ordinario di invalidità. 

Conclusione

A mio avviso lei può fare domanda di invalidità, poi sarà la Commissione medica a valutare il danno e la percentuale invalidante. La prima cosa da fare è quella di recarsi dal medico curante che dovrà inoltrare all’Inps il certificato dove saranno riportate le patologie e il loro stato di gravità. Il medico le dovrà rilasciare il protocollo di invio che dovrà consegnare al patronato, il quale dovrà inoltrare la domanda entro 90 giorni. Successivamente, l’ente prenderà in carico la domanda e le invierà l’invito a presentarsi alla visita medica della Commissione medica.

Le consiglio di portare alla visita tutta la documentazione medica recente che riporti le varie patologie e il loro stato invalidante. Non consegli mai gli originali, porti con sé tutto anche in copia. Dopo la valutazione medica le arriverà a casa il verbale che riporterà la percentuale invalidante, se tale percentuale non rispecchia lo stato fisico patologico, è possibile fare ricorso.

Solo se la percentuale sarà uguale o superiore al 74 per cento, lei ha diritto a percepire l’assegno di invalidità che si trasformerà direttamente in pensione di invalidità dopo tre rinnovi.

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