Permessi legge 104: anche per i familiari affini al secondo grado

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31/07/2019

Permessi legge 104 art. 3 comma 3 anche per il familiare affine di secondo grado, ma con una condizione precisa: ecco di cosa si tratta.

Permessi legge 104: anche per i familiari affini al secondo grado

Permessi legge 104 di tre giorni per il familiare con handicap grave secondo l’art. 3 comma 3. Un lettore ci pone il seguente quesito: Salve, volevo sapere se posso usufruire i benefici della legge 104 per accudire mia cognata in quanto vedova da poco con grave disabilità e senza figli.

Permessi legge 104 per gli affini di secondo grado

Il cognato si configura con un familiare affine di secondo grado. Quindi, il lavoratore può fruire dei permessi legge 104 di 3 giorni al mese, a condizione che sia l’unica persona che può assisterlo “referente unico”.

In linea generale, bisogna dimostrare che il coniuge o i genitori della persona con handicap grave non sia in grado di assistere, per le seguenti motivazioni:

  • hanno compiuto i 65 anni di età
  • sono affetti da patologie invalidanti
  • sono deceduti o mancanti

Familiari affini, la definizione del Codice Civile

Il Codice Civile, detta la seguente definizione:  “la parentela è il vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite l’affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge. Il rapporto tra i coniugi è il vincolo che si instaura con il matrimonio, si tratta di un legame a sé stante, che non rientra nella parentela e affinità”.

Ricordiamo che la condizione essenziale è che il familiare d’assistere non sia ricoverato a tempo pieno e sia affetto da handicap grave (legge 1041 art. 3 comma 3).

Permessi legge 104 e turni di lavoro, cosa si può fare e cosa no, facciamo chiarezza

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