Assegno Unico 2023, scatta l’aumento: importi, requisiti, fasce ISEE, quando si rinnova

Autore:
Niccolò Mencucci
25/01/2023

Assegno Unico 2023, scatta l’aumento: importi, requisiti, fasce ISEE, quando si rinnova

È scattata per tutti i beneficiari dell’Assegno Unico 2023 la rivalutazione, ovvero il ricalcolo degli importi e delle fasce ISEE previste per questo supporto economico.

Al momento l’INPS non ha ancora ufficializzato le tabelle con tutti gli importi e le fasce, ma abbiamo diverse anticipazioni in merito.

Vediamo come funziona, e quali sono gli importi e le fasce ISEE stimate.

Assegno Unico 2023, scatta la rivalutazione

Con il recente comunicato ISTAT sono stati ufficializzati i tassi di rivalutazione 2023. Questi tassi permettono un aumento nell’importi finale non solo delle pensioni (la cosiddetta perequazione), ma anche sull’Assegno Unico 2023.

Come accade per la perequazione, la rivalutazione dell’Assegno Unico scatta grazie agli ultimi dati previsti dall’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPAC), ma in particolar modo viene preso in considerazione l’indice per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi.

Se al momento per il FOI è risultato un aumento dello 0,3% sulla base mensile e dell’11,3% rispetto a dicembre 2021, quella che viene presa in considerazione per la rivalutazione dell’Assegno Unico 2023 è la base annua del 2022, pari un più 8,1%.

Sarà proprio questa percentuale che andrà a impattare interamente sull’assegno unico erogato alle famiglie.

Assegno Unico 2023, tutti i nuovi importi

Per l’assegno Unico 2023 si prevedono nuovi importi, ovviamente a seconda della fascia ISEE entro cui si lavora.

Se a dicembre 2022 l’importo minimo previsto era di 50 euro, per chi aveva un ISEE sopra il limite massimo o senza presentare l’ISEE, dal 2023 si potrà beneficiare dell’aumento a 54,05 euro.

Di contro, se l’importo massimo previsto era di 175 euro, per chi aveva un ISEE sotto il limite minimo, dal 2023 si potrà beneficiare dell’aumento a 189,17 euro.

A conti fatti, è precisamente dell’8,1%, come per le perequazioni delle pensioni, anche se coinvolge tutte le fasce, e non solo alcune pensioni INPS. Riguarderà anche le maggiorazioni per figli successivi al primo, e così anche per quelle previste per figli con disabilità.

Ovviamente, come sono cambiati gli importi, anche le fasce ISEE hanno subìto delle modifiche.

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Assegno Unico 2023, le nuove fasce ISEE

Anche le fasce ISEE vengono riviste tenendo conto dell’inflazione, soprattutto per chi lo vuole adoperare per richiedere l’Assegno Unico 2023. Le principali modifiche sono in particolar modo per il limite minimo per avere il massimo importo, e il limite massimo oltre il quale è possibile avere solo l’assegno minimo.

Se il limite entro cui stare per avere diritto all’importo massimo passerà da 15.000 a 16.215 euro, la soglia sopra la quale spetta l’importo minimo, invece, passerà da 40.000 a 43.240 euro.

All’interno di questo nuovo intervallo, tra 16.215 euro e 43.240 euro, l’importo dell’assegno unico scende progressivamente, di 50 centesimi al mese ogni 100 euro di ISEE.

Andando nel particolare, per le fasce ISEE intermedie la modifica è abbastanza sensibile. Se nella fascia ISEE 2022 tra i 19.900,01 e i 20.000,00 euro, la quota base di assegno unico per i figli minori è pari a 150 euro, nel 2023 comprenderà coloro che hanno un ISEE tra i 21.511,91 e i 21.620,00 euro.

Assegno Unico 2023, i requisiti per l’anno corrente

Per avere l’assegno Unico 2023, saranno accettate le domande relative a famiglie con uno o più figli a carico, con età massima 18 anni, o 21 anni se impegnati in attività di studio (università) o di formazione e lavoro.


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La presentazione dell’ISEE in corso di validità permette di poter avere importi superiori alla minima. In assenza di ISEE, si riceverà soltanto l’importo minimo previsto per chi ha una soglia ISEE superiore a 43.240 euro.

I suddetti aumenti decorrono da gennaio 2023, tuttavia l’INPS procederà al ricalcolo dell’assegno unico solamente a febbraio. In quell’occasione sarà riconosciuto anche l’arretrato per il mese precedente.

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