Bollette 2023: passare al mercato libero conviene? Ecco 5 cose da sapere assolutamente

Autore:
Niccolò Mencucci
09/06/2023

Bollette 2023: passare al mercato libero conviene? Ecco 5 cose da sapere assolutamente

In due anni tutti noi abbiamo dovuto affrontare un aumento notevole dei costi delle bollette, a causa dell’inflazione e della guerra in Ucraina.

Molti hanno trovato un po’ di sollievo passando dal mercato tutelato a quello libero, ma si tratta in alcuni casi di un salto del vuoto, soprattutto se si è totalmente a digiuno di strategie o tecniche per comprendere al meglio la convenienza o meno di una proposta commerciale.

Per questo conviene fare attenzione quando si decide di passare al mercato libero, anche perché la convenienza è notevole.

Bollette luce e gas 2023, passare al mercato libero conviene

Quando si stipula un nuovo contratto, passando dal mercato tutelato a quello libero, bisogna sempre fare attenzione al tipo di contratto e alla fornitura.

Non farsi mai scrupoli sulle informazioni che si vogliono richiedere: questo è il primo consiglio che vogliamo dare se si è alle prime armi, soprattutto se si viene contattati per la proposta di un nuovo contratto. Il fornitore o intermediario dovrà essere trasparente e chiarire che il contatto ha lo scopo di proporre l’attivazione di un nuovo contratto.

Inoltre dovrà sempre identificarsi in modo chiaro, indicare l’impresa di vendita per cui lavora e fornire i recapiti dell’impresa stessa.

In genere l’attivazione del contratto non prevede mai interruzioni del servizio né interventi tecnici sul contatore o sugli impianti. Al massimo può venire richiesto il pagamento dei costi connessi alla sottoscrizione del nuovo contratto (per esempio l’imposta di bollo), oppure una caparra nel caso in cui si richiedano modalità di pagamento quali bollettino postale.

Bollette luce e gas 2023, occhio alle tempistiche

Anche le tempistiche giocano un ruolo essenziale quando si vuole pagare meno le bollette luce e gas nel 2023.

Per il passaggio effettivo al nuovo venditore servono in genere da uno a due mesi. In realtà il passaggio scatta con riferimento il primo giorno di ogni mese. Se il fornitore attiva la procedura prima del decimo giorno del mese, la decorrenza sarà il primo del mese successivo; se è dal decimo giorno in poi, sarà il primo del secondo mese successivo.


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A sua volta, in caso di stipula al di fuori dello sportello, la norma prevede che si possa procedere all’applicabilità dello switching una volta decorsi 14 giorni, quelli previsti per l’eventuale esercizio del diritto di ripensamento.

Bollette luce e gas 2023, differenze e confronto delle proposte

Altro consiglio essenziale nel scegliere nuove formule per le bollette luce e gas è di valutare le differenze tra le varie offerte, ed eventualmente farne un confronto.

Ricordiamo che un fornitore a mercato tutelato è quello con condizioni economiche e contrattuali regolate dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (ARERA), mentre quello a mercato libero è regolato solo dal prezzo della componente energia in fase di acquisto, e quindi secondo il prezzo di mercato.

Se si vuole fare ulteriori confronti, c’è il Portale Offerte, sito istituzionale realizzato in base alle disposizioni dell’ARERA, con calcolo della stima della spesa annua in base ai consumi indicati dall’utente.

Bollette luce e gas 2023, la formula placet conviene

Negli ultimi tempi vanno per la maggiore le offerte Placet per le bollette luce e gas: consigliamo di dare un’occhiata a queste offerte, specie se nei mesi precedenti sono arrivate bollette astronomiche.

Placet sta per Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela. In pratica il Prezzo è deciso liberamente dal venditore, ma struttura di prezzo e condizioni contrattuali sono decise dall’ARERA.

Sono offerte che tutti i venditori di elettricità e gas del mercato libero devono proporre a famiglie e clienti di piccole dimensioni, anche se non sempre sono sottoscrivibili nella formula luce e gas congiunti.

Bollette luce e gas 2023, evitare le attivazioni non richieste

Ultimo consiglio è quello di non richiedere mai attivazioni immediate delle bollette, senza aver avuto tutte le informazioni necessarie.

In caso di bolletta attivata senza un previo consenso al cambio di fornitore, basta richiedere la prova del nuovo contratto, inviando un reclamo scritto. In alternativa, puoi non pagarla se il fornitore è fraudolento.


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Ricordiamo che è diritto del consumatore richiedere l’annullamento del contratto entro 14 giorni dall’emissione, ma solo se per telefono. Non serve fornire alcuna motivazione, basterà solo inviare una raccomandata A/R o una PEC al fornitore.

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