Cashback di Stato verso lo stop al 30 giugno: il prossimo semestre niente rimborsi

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29/06/2021

Nelle scorse ore è circolata la notizia relativa al cashback di Stato. Il concorso va verso la cancellazione nel secondo semestre del 2021. Niente rimborsi e super premi da luglio, ecco cosa potrebbe accadere.

Cashback di Stato verso lo stop al 30 giugno: il prossimo semestre niente rimborsi

Il cashback di Stato potrebbe concludersi il prossimo 30 giugno 2021. Manca ormai solo la conferma ufficiale, ma dalla serata di ieri si sono moltiplicate le voci relative a un possibile stop del concorso. Di fatto, se il punto fosse confermato, mancherebbe solo un giorno per poter continuare ad accumulare rimborsi. A partire dal 1° luglio 2021 gli iscritti non riceverebbero più il 10% di quanto speso, con un limite massimo di 150 euro.

Ma i partecipanti al concorso pubblico resterebbero anche senza la classifica del super cashback, che ha fatto molto discutere nelle ultime settimane per i furbetti dei micro acquisti. Questo significa che di fatto, a gennaio 2022 non saranno più erogati i super premi da 1500 euro per i primi 100mila utilizzatori di denaro elettronico (la classifica è stilata in base al numero di transazioni).

Cashback verso la cancellazione nel secondo semestre: i dati disponibili

Stante la situazione appena evidenziata, non resta ora che attendere il pronunciamento finale del governo Draghi. Il concorso ha comunque raccolto una partecipazione molto ampia da parte dei cittadini. Sono stati oltre 7,86 milioni gli iscritti, mentre le transazioni elaborate come valide sono corrisposte a 726 milioni. Coloro che hanno raggiunto le soglie minime per poter ottenere il rimborso corrispondono invece a 5,9 milioni.


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In questo caso, si tratta di accumulare almeno 50 transazioni effettuate tramite moneta elettronica. Al riguardo, è opportuno specificare che la classifica non è aggiornata in tempo reale e quindi i numeri potrebbero cambiare una volta che questa si sarà stabilizzata. Le regole indicano che il rimborso massimo ottenibile per ogni operazione corrisponde a 15 euro (il 10% di 150 euro). Una volta superati i 1500 euro di spesa, le transazioni saranno conteggiate solo per la partecipazione al super premio di fine semestre.

Le cifre relative ai primi 6 mesi di cashback

Dal punto di vista operativo, i primi 6 mesi di cashback possono essere utili per delineare lo scenario delle modalità di spesa elettronica preferite dagli italiani. Lo scontrino medio resta comunque basso, cioè attorno ai 35,6 euro. Oltre il 16% delle operazioni risulta inferiore ai 5 euro. Un dato che certifica come l’iniziativa abbia intercettato con successo soprattutto i micro acuisti.

La maggior parte delle registrazioni ha riguardato le spese comprese tra 25 e 50 euro. Resta invece molto piccola la percentuale relativa agli importi superiori a 300 euro. Questa soglia raccoglie appena lo 0,84% delle operazioni. Al di là dei dati statistici, a pesare sul concorso potrebbero essere stati i rilievi avanzati dalla Banca Centrale Europea.

Quest’ultima aveva segnalato il rischio di disallineamenti e distorsioni tra l’uso degli euro in contanti e quelli elettronici. In sostanza, la misura minerebbe la neutralità dei mezzi di pagamento e si configura come un’intromissione all’indipendenza dell’istituto centrale. Un giudizio che probabilmente ha pesato molto sulla sospensione del programma e che potrebbe comportare anche il tramonto definitivo del cashback di Stato.


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