Fondo imprese in difficoltà: domande in riapertura

Autore:
07/12/2021

Fondo imprese in difficoltà: domande in riapertura

Fondo imprese in difficoltà verso la riapertura. A partire dal prossimo 12 dicembre 2021 riaprono infatti i termini utili per inoltrare la propria domanda a Invitalia. Il meccanismo di sostegno è volto a garantire un aiuto concreto alle aziende che hanno subito le gravi conseguenze della pandemia e che per questo motivo si trovano momentaneamente a fare fronte a una carenza di liquidità.

Il governo ha deciso un nuovo stanziamento di 400 milioni di euro, da destinare al fondo GID (avviato con il Decreto Sostegni). Gli sportelli di Invitalia si preparano quindi ad accogliere le nuove richieste, stante la verifica dei requisiti di accesso. Le domande potranno essere inviate a partire dalle ore 11h59 del 12/12, mentre l’ultimo appuntamento utile per procedere con la richiesta è fissato alle ore 11h59 del prossimo 29 aprile 2022.

Fondo imprese in difficoltà: quali sono i requisiti previsti dalla legge

Al fine di maturare il diritto al sostegno del Fondo imprese in difficoltà occorre possedere precisi parametri. L’azienda deve avere un numero di dipendenti uguale o superiore a 250, oppure un fatturato di almeno 50 milioni di euro e un bilancio superiore a 43 milioni di euro. Rientrano nel perimetro dell’iniziativa anche le aziende che risultano in amministrazione straordinaria.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Invitalia procederà con la verifica dei requisiti e in caso di riscontro positivo provvederà allo stanziamento dei fondi, da restituire in un lasso di tempo massimo di 5 anni. Le domande saranno accolte in base all’effettiva disponibilità di risorse, pertanto è fondamentale l’ordine di invio delle richieste.

Come inviare la domanda al fondo imprese in difficoltà: la procedura da seguire

Le aziende che desiderano inviare la propria domanda al Fondo imprese in difficoltà dovranno innanzitutto accedere al sito di Invitalia tramite SPID, CIE (carta d’identità elettronica) o CNS (carta nazionale dei servizi). Sarà inoltre necessario disporre di una firma digitale del rappresentante legale dell’azienda, oltre a un indirizzo PEC. Sul sito di Invitalia è presente anche la modulistica da utilizzare, con le indicazioni di compilazione.

Alla chiusura dei termini saranno necessari circa 60 giorni per l’analisi delle domande ricevute, pertanto le prime delibere di ammissione ai finanziamenti sono previste a partire dalla fine del mese di giugno 2022. Il trasferimento effettivo delle risorse richiederà quindi la stipula del contratto di finanziamento.

Come funzionano i finanziamenti agevolati del fondo imprese in difficoltà

Dal punto di vista operativo, il Fondo imprese in difficoltà garantisce la possibilità di ottenere un prestito agevolato della durata di 5 anni. Si tratta di un finanziamento destinato alle grandi imprese che vivono un periodo di difficoltà dopo l’avvento del Covid. Il tasso applicato varia in funzione del tempo e corrisponde allo 0,10% nel primo anno e allo 0,55% nel secondo e terzo anno. Il quarto e quinto anno il tasso sale all’1,55%.


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

Rispetto invece all’importo massimo richiedibile, quest’ultimo non può superare i 30 milioni di euro ed è vincolato a precisi parametri. Non può infatti superare il 25% del fatturato 2019 e non deve essere maggiore del doppio della spesa salariale nel medesimo anno. Il rimborso può avvenire anche in un’unica soluzione dopo almeno 12 mesi dalla sottoscrizione. Oppure tramite un piano di ammortamento con rate semestrali da pagare il 31 maggio e 30 novembre di ogni anno.

Fondo imprese in difficoltà: la destinazione delle risorse

Per quanto concerne la destinazione delle risorse pervenute tramite il Fondo imprese in difficoltà, le aziende sono tenute a utilizzare il denaro al fine di garantire la continuità aziendale e dare sostegno alla ripresa dell’attività. In particolare, i fondi possono essere impiegati per realizzare investimenti produttivi, coprire il costo del personale o garantire il capitale circolante necessario allo svolgimento dell’attività.

Sono invece esclusi i casi di utilizzo per il rimborso anticipato di altri finanziamenti, la creazione di patrimoni aziendali o societari separati e per garantire finanziamenti ad altre imprese che dovessero essere collegate o comprese nello stesso gruppo societario. Infine, non è possibile utilizzare i fondi ricevuti per pagare tasse e imposte, sia che queste risultino pregresse o correnti.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl