IMU, proprietario di casa deceduto? Chi la paga dopo la sua morte e quando

Autore:
Gianluca Di Fuccia
07/03/2023

IMU, proprietario di casa deceduto? Chi la paga dopo la sua morte e quando

L’Imposta Municipale Propria, comunemente conosciuta come IMU è un’imposta del sistema tributario italiano. E’ in vigore nel nostro Paese dal 2012 ed è una tassa di stampo patrimoniale. E’ stata creata in sostituzione all’Imposta Comunale sugli Immobili, generalmente identificata come ICI e col tempo è riuscita ad assimilare a sè anche alcune componenti dell’IRPEF. Oggi è sicuramente considerato uno dei debiti più sostanziosi e grava direttamente sulla proprietà immobiliare. Il pagamento di questa tassa, di consueto, spetta al proprietario di casa. Ma cosa succede se quest’ultimo è deceduto? Scopriamo dunque chi paga l’IMU dopo la sua morte e quando è necessario pagare questa tassa su una casa ereditata.

Chi deve pagare l’IMU se il proprietario è deceduto:

Il problema più grande relativo all’IMU si presenta quando quest’ultima è scaduta poichè deve essere pagata da tutti i proprietari dell’immobile dopo la morte del proprietario. Nonostante questo però, l’IMU non genera l’obbligazione e per tale motivo gli eredi possono contribuire al pagamento semplicemente attraverso la loro quota e sulla base delle proporzioni di suddivisione ereditaria.

In questo modo, uno o più eredi diventano i diretti responsabili del pagamento dell’IMU dopo la sua scadenza fino alla fine, salvo ulteriori modifiche o disposizioni. Ciò non permette dunque ad un singolo erede di effettuare il pagamento per intero favorendo la modalità di ripartizione sopracitata. Tuttavia, è possibile rispettare questa procedura solo se la casa è disabitata e se non ci sono i presupposto per esentarsi dal pagamento di questa tassa. 


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Quando l’erede abita nella casa in comproprietà:

L’erede che abita all’interno della casa è, in sostanza, il solo a cui spetta il pagamento dell’IMU poichè il fatto che egli eserciti l’intero possesso dell’immobile permettere di conseguenza l’esenzione degli altri eredi dal pagamento mediante l’esclusione. Tuttavia, se ci sono più eredi ad abitare la casa, il pagamento della tassa sull’immobile verrà effettuato attraverso una turnazione sempre su base proporzionale.

Ad ogni modo, il pagamento dell’IMU può essere evitato del tutto se gli eredi possono beneficiare del diritto di esentarsene. Per avere diritto all’esenzione IMU, gli eredi devono soddisfare precisamente due condizioni: la casa in questione deve essere l’immobile di residenza e a sua volta l’immobile di residenza deve essere anche la dimora abituale.

Quando la casa è invece abitata dal coniuge ancora in vita:

Il coniuge ancora in vita e che dimora all’intero dell’immobile, conserva a sua volta il diritto all’abitazione nella casa anche se quest’ultima è stata lasciata ad altri eredi. Per tale motivo, il coniuge può godere del diritto di abitazione, il quale rispetta e prevede i principi già stabiliti dalla possibilità di esenzione. In questo caso dunque, nessuno dovrà pagare la tassa IMU in seguito alla morte del proprietario.

Se l’IMU è scaduta prima della morte del proprietario:

Se l’imposta IMU scade prima della morte del proprietario, tutti gli eredi devono ugualmente effettuare il pagamento nuovamente sulla base proporzionale della quota ereditaria. Essa, infatti, porta con sè anche tutti i debiti lasciati dal proprietario deceduto. Come sopracitato, anche in questo caso gli eredi risentono dell’obbligazione solidale, quindi ognuno di essi risponde direttamente con la sua quota.


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Tuttavia, affinchè il debito gravi sugli eredi è fondamentale l’accettazione dell’eredità. Il pagamento, in questo modo, non ricade sui chiamati che hanno effettuato la rinuncia e nemmeno sui legatari. Se l’immobile patrimoniale è stata lasciato come oggetto di un legato, soltanto il legatario potrà prendere decisioni sui diritti di proprietà sulla casa e a dovrà pagare l’IMU successiva alla morte del proprietario. 

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