Reddito di cittadinanza 2022: le prospettive in manovra

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10/09/2021

Il reddito di cittadinanza continuerà a essere tra le misure chiave del nostro sistema di welfare anche nel 2022. Ma vi sono numerose ipotesi di riforma all’interno della prossima manovra. Il punto della situazione sull’assegno assistenziale.

Reddito di cittadinanza 2022: le prospettive in manovra

Reddito di cittadinanza e manovra 2022: un binomio che potrà portare a modifiche anche importanti, ma non drastiche e radicali. Nella discussione politica c’è chi torna periodicamente a parlare di abolizione o cancellazione della misura. Ma appare chiaro che la prossima legge di bilancio andrà a produrre modifiche sostanziali. Il focus potrebbe riguardare in particolare il tema del lavoro.

Insomma, si parla di una manutenzione anche importante, che non potrà però mettere in dubbio un provvedimento dimostratosi fondamentale durante la pandemia. E che concorrerà a gestire e sorreggere la tenuta sociale del Paese nella gestione del graduale ritorno alla normalità.

D’altra parte, a indicare l’intenzione di utilizzare lo strumento come leva per facilitare il reinserimento lavorativo era già stato all’inizio dello scorso mese il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Sul quale pesa l’onere di riformare il meccanismo di aiuto.


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Reddito di cittadinanza 2020: si punta sul lavoro, ecco perché servono nuove modifiche

Come già anticipato, i tecnici del ministero del lavoro stanno studiando le soluzioni da implementare per collegare il reddito di cittadinanza con il mondo delle imprese. Durante un intervento del Ministro del Lavoro Andrea Orlando presso la Camera dei Deputati, l’esponente del governo aveva indicato la necessità di nuovi correttivi per rinforzare le politiche attive del lavoro. Proprio quest’ultimo punto ha da sempre rappresentato l’aspetto più debole del meccanismo di welfare.

Sulla questione si è espresso lo scorso 6 settembre anche il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Durante una visita presso il Salone del Mobile di Milano, l’esponente leghista ha parlato della necessità di passare dal reddito di cittadinanza al lavoro di cittadinanza. Insomma, è indispensabile legare l’assegno di welfare a una fase attività da parte del ricevente.

Le modifiche che potrebbero avvenire al reddito di cittadinanza con la legge di bilancio 2022 andranno quindi verso questa direzione. Finora la misura ha costituito un’ottimo strumento di contrasto alla povertà. Ma ha disatteso le possibilità di reinserimento lavorativo dei destinatari. Un cambio di passo appare quindi indispensabile, anche per rispondere a coloro che chiedono l’abolizione dell’assegno.


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Le ipotesi e i suggerimenti di intervento sul reddito di cittadinanza avanzate da parte dell’Ocse

All’interno di questo quadro si inseriscono le proposte di modifica in arrivo dall’Ocse. L’organizzazione ha puntato il dito contro le attuali inefficienze della misura all’interno del proprio report più recente. Alla politica ha chiesto d’intervenire con la legge di bilancio 2022 riducendo e assottigliando l’assegno, così da incoraggiare i beneficiari a “cercare lavoro nell’economia informale”.

Un chiaro riferimento al fatto che molti partecipanti al programma assistenziale potrebbero scegliere di lavorare in nero per integrare l’importo dell’assegno. Ma l’Ocse ha anche chiesto di estendere il sussidio in favore dei lavoratori a basso reddito, ampliando quindi la portata dell’intervento pubblico in favore dei cosiddetti working poors.

A livello operativo, se il governo dovesse decidere di accogliere questi suggerimenti, si verrebbe a creare una misura a doppio binario. Da un lato il reddito di cittadinanza rappresenterebbe un meccanismo di reinserimento lavorativo. Dall’altro un sostegno economico per le famiglie che vivono particolari condizioni di disagio.

Manovra 2022 e RdC: verso controlli più severi

Nel capitolo degli interventi che riguardano il reddito di cittadinanza e che probabilmente entreranno all’interno della manovra c’è anche la questione dei controlli e delle verifiche sui percettori. Il governo va verso un potenziamento del sistema di verifica, a partire dal possesso dei requisiti di accesso. Attualmente le condizioni vengono vagliate dall’Inps una volta ricevuta la domanda di accesso al meccanismo di welfare.

L’idea è però quella di potenziare l’efficacia dell’azione di accertamento tramite l’incrocio delle informazioni già presenti nelle diverse banche date pubbliche. In questo modo, sarà più semplice trovare i furbetti che approfittano del sistema assistenziale senza averne bisogno. Tra i soggetti coinvolti l’ACI, le Regioni, i Comuni, ma anche la stessa Agenzia delle Entrate e il Ministero di Giustizia.

Per capire in che modo verranno implementate le ipotesi di modifica appena riportate, non resta quindi che attendere qualche settimana. Nella presentazione della bozza della finanziaria saranno certamente indicati i principi base di intervento sul reddito di cittadinanza. Poi toccherà alle aule, visto che ulteriori modifiche potrebbero arrivare dalla discussione parlamentare.

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