Benzina taglio accise: si estende nuovamente lo sconto

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20/10/2022

Benzina taglio accise: si estende nuovamente lo sconto

Benzina, taglio accise verso un ulteriore rinnovo. Lo sconto da 30 centesimi praticato sui carburanti è stato infatti prorogato di un altro mese. La nuova data da tenere in considerazione è quella del prossimo 18 novembre 2022. Il comunicato stampa che annuncia la notizia arriva direttamente dal governo. L’attuale contesto socio economico ha reso necessaria la proroga dell’iniziativa, in attesa che il prezzo dei carburanti possa normalizzarsi.

La misura punta inoltre a contrastare sia la crisi energetica, sia quella economica. Proprio dai carburanti e dalle componenti energetiche deriva infatti la crescita dell’inflazione. Così, l’esecutivo uscente ha deciso di dare continuità agli interventi emergenziali, in attesa di passare il dossier al nuovo governo.

Benzina, taglio accise: in cosa consiste il nuovo provvedimento

L’ultimo Consiglio dei ministri ha quindi dato il via libera a un nuovo decreto legge. Grazie a questo, si confermano le misure urgenti riguardanti le accise su IVA e carburanti. L’obiettivo è di prorogare la riduzione delle aliquote di accisa sui prodotti energetici che vengono impiegati come carburanti.

Tra questi rientrano benzina, gasolio e altri prodotti liquefatti, come ad esempio il GPL. In aggiunta, l’esenzione riguarda anche il gas naturale quando viene impiegato per l’autotrazione. Infine, è presente anche la riduzione dell’Iva al 5% per le forniture di gas naturale impiegate nel settore dei trasporti.


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Benzina, taglio accise: cosa succederà dopo il 18 novembre?

La nuova conferma del taglio sulle accise destinate a benzina, diesel e agli altri carburanti era in programma. Sul punto però si attende di conoscere quale sarà l’impostazione del nuovo governo. Ovviamente le attese sono per una proroga del taglio perlomeno fino a quando i carburanti non torneranno a registrare prezzi più bassi. D’altra parte, le accise rappresentano un incasso importante per lo Stato.

Le nuove aliquote post sconto valgono 478,40 euro ogni mille litri di benzina e 367,40 euro ogni mille litri di gasolio o altri oli da gas. Mentre sul Gpl pesano 182,61 euro ogni mille chilogrammi. Il gas naturale per autotrazione vede accise azzerate. Mentre l’aliquota Iva che viene applicata al gas per autotrazione corrisponde al 5%.

Le proteste delle associazioni: il nuovo taglio non è sufficiente

Se per molti la proroga del taglio alle accise era scontata, per le associazioni dei consumatori la misura continua a restare insufficiente per risolvere il problema del caro energia. Secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi, serve intervenire con misure più efficaci sul problema del carburante. Infatti, nonostante gli sconti, il gasolio oggi costa il 20% in più rispetto all’inizio del 2022. In aggiunta, il crescente costo dei carburanti ha effetti indiretti anche sui prezzi al dettaglio.

Per cercare una soluzione contro il caro energia, non è quindi sufficiente intervenire con semplici proroghe mensili relative al taglio alle accise. Di parere simile sono anche Assoutenti e l’Unione nazionale consumatori. D’altra parte, le prospettive per il prossimo inverno continuano a essere preoccupanti, considerando non solo la guerra in Ucraina ma anche la riduzione della produzione di petrolio decisa dai Paesi Opec+.

Benzina taglio accise: lo scenario, serve una soluzione di lungo termine

Purtroppo, le prospettive per i prossimi mesi non sembrano volgere a una stabilizzazione della situazione. Il prossimo governo dovrà trovare una soluzione, ma i limiti imposti dalla carenza di risorse rendono il quadro estremamente complicato. Senza il taglio alle accise, lo scenario indica un probabile costo della benzina ad oltre i 2 euro al litro e del gasolio ad oltre 2,2 euro al litro.

Previsioni che riguardano la più economica erogazione tramite self service. In aggiunta, bisognerebbe calcolare i nuovi rincari attesi per i prossimi mesi e derivanti dalle decisioni prese dai produttori di petrolio. Una tempesta perfetta che rischia di gettare il Paese in un quadro di forte recessione, quando ancora l’economia non ha completato pienamente la ripresa post covid.


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