Canone RAI tolto dalla bolletta dal 2023: lo impone l’Europa

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10/11/2021

Canone RAI tolto dalla bolletta dal 2023: lo impone l’Europa

Canone RAI in bolletta verso la svolta, con lo stop all’applicazione automatica nelle utenze delle utilities. È quanto previsto dal governo, chiamato a concretizzare il provvedimento dall’Europa all’interno del PNRR (Piano di ripresa e resilienza). La svolta dell’esecutivo Draghi appare quindi inevitabile, ma per la sua applicazione sarà comunque necessario del tempo. Il prossimo anno si continuerà a procedere con lo stato di fatto attuale, mentre solo dal 2023 si arriverà a concretizzare la misura.

La vicenda ha inizio dall’ormai lontano 2016, quando il Consiglio dei Ministri guidato da Matteo Renzi interviene nel settore inserendo il canone RAI in bolletta, al fine di porre un limite alla dilagante evasione. Contestualmente, si era concretizzata anche una diminuzione dell’imposta, stante l’allargamento della platea effettiva dei contribuenti. Con l’automatismo, si poneva infatti termine all’evasione di una delle gabelle più invise agli italiani.

Canone RAI in bolletta: la misura destinata a fuoriuscire a partire dal 2023

Se da un lato è vero che l’inserimento del canone RAI in bolletta ha consentito di recuperare il gettito perso, è altrettanto vero che la sua applicazione effettiva attraverso tale modalità ha sempre destato perplessità. In base a diversi pareri, si tratta infatti di un onere improprio, perché non ha nulla a che fare con la fatturazione dell’energia elettrica.


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Non è quindi un caso se negli ultimi mesi si era già paventata in diverse occasioni la possibilità dello stop all’applicazione al canone RAI in bolletta. Il parere espresso dalla Commissione Europea non ha fatto altro che accelerare il processo, volto a garantire una corretta concorrenza nel mercato.

Stop al canone in bolletta: i numeri in gioco e la necessità di finanziare gli investimenti RAI

Dal punto di vista pratico, le conseguenze saranno però importanti. La cancellazione del canone RAI dalle utenze comporterà l’impossibilità per i gestori di energia e gas di riscuotere l’imposta per conto dello Stato e quindi di girarla nelle casse del Tesoro. Lo stop all’automatismo porrà però nuove questioni, soprattutto per quanto concerne il finanziamento delle reti radiotelevisive pubbliche.

I numeri in gioco sono importanti. In base ai dati consolidati, l’avvio della riscossione automatica del canone ha portato nelle casse della RAI 420 milioni di euro aggiuntivi nel primo anno di applicazione. Grazie al provvedimento, nel 2016 gli evasori sono crollati dal 36% al 10% rispetto al 2015. Ora risulterà indispensabile capire come procedere per continuare a mantenere inalterate le fonti di finanziamento.

Nuovo canone RAI dal 2023: le proposte in arrivo dall’ente radiotelevisivo

Stante la situazione appena descritta, lo stop al canone RAI in bollette dovrà necessariamente essere bilanciato da nuovi meccanismi di riscossione. Lo ha precisato l’amministratore delegato RAI Carlo Fuortes, ascoltato in audizione presso la Commissione vigilanza parlamentare nello scorso mese. Se non venisse trovato un nuovo meccanismo di compensazione, gli investimenti dell’ente potrebbero subire un forte contraccolpo negativo.


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Fuortes propone di riconoscere interamente il canone RAI all’ente, senza le trattenute che attualmente vengono destinate al fondo per il pluralismo (corrispondenti a 110 milioni di euro). Oltre a ciò, ha chiesto di cancellare la tassa sulla concessione applicata al canone ordinario e di variare gli attuali limiti sull’affollamento pubblicitario. Infine, ha chiesto di estendere il canone Rai anche ai proprietari di dispositivi digitali.

Canone su smartphone, tablet e devices multimediali

Proprio quest’ultimo punto rischia di infiammare nuovamente la discussione. La proposta di applicare il canone RAI ai proprietari di smartphone e tablet di fatto estenderebbe la platea impositiva. Sarebbero colpiti tutti coloro che possono accedere ai contenuti dell’ente via web. È implicito che un simile meccanismo è visto da molti utenti come eccessivo, posto che basterebbe proporre gli stessi contenuti a pagamento per evitarne la fruizione indebita.

Insomma, lo stop dall’applicazione del canone RAI in bolletta viene vista da molti cittadini come un’azione di buon senso, ma le conseguenze rischiano di risultare paradossali. È infatti scontato che un nuovo automatismo legato ai dispositivi digitali potrebbe risultare ancora più impopolare dell’attuale sistema.

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