Contributi INPS 2023, scattano gli aumenti su rate e sanzioni: cosa cambia e come calcolarli

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
09/05/2023

Contributi INPS 2023, scattano gli aumenti su rate e sanzioni: cosa cambia e come calcolarli

Contributi e sanzioni civili INPS, dal 10 Maggio, a causa dei rialzi imposti dalla Banca centrale Europea, aumentano anche gli interessi percentuali annuali, da calcolare sul pagamento delle rate mensili e pagamenti dilazionati in caso di mancato versamento nei termini inizialmente previsti. Vediamo cosa cambia dall’entrata in vigore del provvedimento illustrato con la circolare dell’Istituto di previdenza e quali effetti avrà questa misura sui piani di ammortamento già in essere.

INPS aumenta interessi per i pagamenti rateali

La Banca Centrale Europea ha recentemente annunciato l’aumento dei tassi di interesse, il 4 maggio 2023, prevedendo un nuovo tasso di sconto sul TUR di riferimento, per adeguamento all’inflazione. Pertanto la nuova percentuale si attesta al 3,75%.

Di conseguenza anche l’Istituto di Previdenza Sociale, ha rinnovato il calcolo dei tassi di interesse annuali imposti sulle sanzioni civili, al mancato pagamento dei versamenti contributivi, e nei piani rateali dilazionati concessi per la regolarizzazione.

Questo è stato comunicato con una circolare. Emessa in data 8 maggio 2023. E gli effetti della variazione, come indicato, saranno attivi a partire dal giorno 10 maggio. Differenziati in questo modo:

  • La sanzione civile passa dal 9 al 9,25%
  • Gli interessi per rateizzazioni su omessi versamenti contributivi salgono al 9,75%.

Sanzioni civili INPS, cosa sono e quando scattano

Le sanzioni civili INPS, ora in aumento e sulle quali viene anche calcolato il tasso annuale di interesse, scattano nel momento in cui il contribuente non adempie all’obbligo contributivo, previdenziale, assicurativo e assistenziale, previsto dalla legge. Cioè quando si commette l’illecito di “omesso o ritardato pagamento“.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Significa che il regime sanzionatorio viene applicato, sia in caso di evasione che in caso di ritardi rispetto ai termini previsti. Ad esempio il mancato versamento dei contributi previdenziali previsti per il giorno 16 del mese. Per i pagamenti a carico dei datori di lavoro. Queste inadempienze possono essere successivamente sanate. Ma viene appunto applicata una maggiorazione per pagamento dilazionato. Oltre alla sanzione civile calcolata per ogni giorno di ritardo ed in relazione alla gravità. ll tasso di interesse quindi in questo caso è applicato, anche a chi fa successiva richiesta per l’ottenimento di un piano di pagamento a rate.

Nuovi interessi INPS: cosa cambia per le rate già in essere

Come stabilito dalla direzione amministrativa INPS, gli effetti dei nuovi tassi di interesse scatteranno per i piani di ammortamento richiesti , a partire dal 10 Maggio 2023. Mentre non ci saranno effetti significativi per chi ancora ha in essere un piano rateale, con versamenti periodici.

Sempre se il piano è attivo prima di questa data o con la presenza di un verbale di sanzione già emesso e correttamente notificato. Per quanto riguarda gli obblighi contributivi recenti ancora non sanati invece, i nuovi tassi di interesse annuali saranno calcolati già per i versamenti relativi al mese di Aprile 2023.

Ritardato pagamento contributi INPS, come calcolare gli interessi

Gli interessi sono applicati da INPS per quanto riguarda il tasso annuale su sanzioni civili e piani di ammortamento rateali. Ma vanno differenziati in base alla tipologia di omesso versamento che viene commessa dal contribuente. Infatti, per quanto riguarda il regolamento del regime sanzionatorio in essere,  sussistono due differenti calcoli di maggiorazione. Sulla base del nuovo tasso di interesse delle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema, imposto dalla BCE, andranno quindi calcolati ulteriori 5,5 punti percentuali.

Pertanto la sanzione civile passa ad una maggiorazione totale del 9,25% annuo. Mentre quella per evasione sarà calcolata in questo modo:  maggiorata del 30% sulla base del 60% del totale importo dei contributi INPS. Inclusi tra quelli non versati entro i termini di legge previsti. Nelle procedure concorsuali per stato di insolvenza dell’impresa, invece, l’aumento può essere ridotto. Quando risultano pagati interamente gli obblighi contributivi. In ogni caso la sanzione minima sarà pari alla maggiorazione di due punti percentuali rispetto all’interesse legale base.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl