Controlli INPS 2023, scattano i nuovi avvisi bonari: come consultarli e chi dovrà pagare

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
11/05/2023

Controlli INPS 2023, scattano i nuovi avvisi bonari: come consultarli e chi dovrà pagare

Controlli INPS su irregolarità contributive, con una circolare del 4 maggio l’istituto di previdenza informa i contribuenti che sono in corso le emissioni di avvisi bonari per chi risulta in debito, cioè chi non ha pagato i contributi a scadenza fissa per lavoratori autonomi, commercianti e artigiani. Cosa fare quando si riceve la notifica? Ecco come consultare la propria posizione assicurativa online, inviare la quietanza di pagamento nel caso sia stato già effettuato e quali sono le maggiorazioni e sanzioni previste in caso di versamenti in ritardo.

INPS: cosa è l’avviso bonario?

L’avviso bonario è una lettera cartacea, ma può arrivare anche via PEC, che anticipa al contribuente una rilevazione di posizione non regolare. Può scattare ad esempio quando sono scaduti i termini massimi previsti per il pagamento dell’assicurazione contributiva obbligatoria INPS. Ma anche per altri tipi di tributi fiscali. Di solito l’invio ha cadenza periodica, annuale, e può riguardare uno o più mancati versamenti. Con la circolare del 4 Maggio 2023, l’istituto ha comunicato che sta emettendo gli avvisi riguardanti le mensilità di febbraio, maggio agosto, novembre 2022, e febbraio 2023. Quindi questo significa che sono già stati effettuati i controlli su chi non ha provveduto a pagare una o più rate dei contributi.

Nello specifico si tratta dell’assicurazione previdenziale obbligatoria per chi è iscritto alla gestione di artigiani e commercianti. Il pagamento va quindi regolarizzato al più presto, per non incorrere in successive sanzioni e maggiorazioni, ma prima di effettuare l’operazione il consiglio è quello di andare a verificare la propria posizione assicurativa per controllare se ci siano stati errori.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Come consultare la propria posizione assicurativa INPS

Gli iscritti alle gestioni INPS hanno la possibilità di entrare in qualunque momento nel portale ufficiale per consultare la posizione contributiva. Per fare questo occorre accedere con le credenziali SPID, e poi scegliere l’area di proprio interesse e poi selezionare “posizione assicurativa“.

In questa stessa sezione si può anche consultare l’avviso ricevuto e inviare la quietanza di pagamento nel caso il contribuente si accorga di aver già provveduto a pagare quanto dovuto, allegandola direttamente nella comunicazione. Così, chi ha regolarizzato potrà annullare l’avviso di notifica, anche se risulta già consegnato. In caso contrario ci saranno diversi modi per saldare l’importo.

Come pagare l’avviso bonario INPS

Se in seguito a verifica contributiva l’INPS invia una notifica di avviso bonario, il contribuente, una volta controllato che la posizione è effettivamente a debito, ha un termine di tempo per pagare senza ulteriori conseguenze. La scadenza è fissata a 30 giorni dalla ricezione della lettera o comunicazione. In mancanza di regolarizzazione successivamente INPS provvederà ad emettere un avviso di addebito, che consiste nel passo successivo, attraverso il quale si avvia una procedura di recupero crediti.

Pagare prima l’avviso bonario conviene. Non solo non si rischiano ulteriori azioni legali, ma anche perchè si ha diritto ad una riduzione del 10% sulla sanzione. Quindi per effettuare correttamente il versamento ci sono due strade, la prima è quella di pagare subito tramite F24 gli importi indicati nella comunicazione. La seconda è quella di inviare formale richiesta di rateizzazione, nel caso l’importo sia elevato.

Sanzioni INPS: cosa succede non si paga l’avviso?

Dalla ricezione dell’avviso bonario INPS ci sono 30 giorni per pagare. Poi scatta l’avviso di addebito che avrà valore esecutivo. Questo significa che la procedura passerà a Agenzia delle Entrate Riscossione e funzionerà come una cartella esattoriale iscritta a ruolo. Chi non rispetta i termini inoltre verrà sanzionato con una maggiorazione sulle somme dovute, quest’anno ulteriormente più care dovute all’aumento dei tassi di interesse applicati dalla BCE. In questa misura:


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

  • Il 3% in più per i pagamenti effettuati entro 60 giorni dalla notifica
  • Il 6% in più per chi paga le somme dopo 60 giorni.

Oltre alle sanzioni potranno essere applicate altre maggiorazioni percentuali o fisse per oneri previsti dalla legge.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl