Nuovo Bonus 1000 euro anche senza partita IVA: il governo Draghi anticipa l’erogazione a tappeto

Autore:
19/02/2021

In arrivo un nuovo bonus da 1000 euro rivolto a tutti i precari e liberi professionisti. La misura si apre in favore anche degli autonomi senza partita IVA e dei lavoratori stagionali. Lo conferma l’esecutivo Draghi, ecco le informazioni note al riguardo.

Nuovo Bonus 1000 euro anche senza partita IVA: il governo Draghi anticipa l’erogazione a tappeto

Nuovo bonus da 1000 euro in arrivo per precari e autonomi. La conferma arriva dall’ambito governativo. Si tratta di una misura certamente importante (e molto attesa), vista la prosecuzione della crisi dettata dal coronavirus. La pandemia ha colpito con particolare durezza chi vive condizioni lavorative non stabili. È il caso di moltissimi lavoratori autonomi e professionisti, ma anche di chi si trova senza partita IVA e senza un contratto indeterminato.

Se tali premesse dovessero trovare conferma, la platea della nuova indennità si allargherà anche ai cosiddetti lavoratori stagionali. Il tutto potrebbe inoltre prendere forma nel breve periodo, cioè all’interno del decreto ristori 2021. Secondo le ultime informazioni ufficiali e prendendo come riferimento la nuova apertura, la platea dei potenziali beneficiari dovrebbe quindi allargarsi rispetto ai precedenti bonus Inps erogati nel corso del 2020.

Nuovo bonus da 1000 euro: le informazioni note in merito ai possibili requisiti

Stante la situazione appena descritta, il nuovo bonus 1000 euro dovrebbe nascere con limiti meno rigorosi rispetto ai precedenti. Non a caso si parla di una vera e propria erogazione a tappeto in favore dei lavoratori titolari di partita IVA e non, oltre che dei precari. In particolare, dovrebbe venire meno il vincolo che in precedenza limitata il beneficio di welfare solo ad alcuni specifici codici ATECO.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Per poter usufruire dell’indennità sarà comunque necessario rispettare alcuni parametri, in modo  che quest’ultima possa essere destinata a coloro che realmente necessitano di un aiuto nel far fronte alla crisi. In particolare, sarà necessario aver aperto la partita IVA da almeno tre anni e disporre di un fatturato non superiore a 50mila euro.

Condizioni simili saranno probabilmente predisposte anche per i precari, gli stagionali, i professionisti e gli autonomi senza partita IVA. In quest’ultimo caso, il contratto di lavoro deve essere stato attivato tra il 1° gennaio e il 29 ottobre 2020. Oltre a ciò, per gli iscritti alla gestione separata INPS vi è il vincolo di almeno un mese di contribuzione alla stessa.

Le novità presenti nel Decreto Ristori 5 per il bonus 1000 euro

Prendendo spunto dai parametri appena riportati, la novità principale rispetto alle indennità erogate con i precedenti decreti riguarda lo svincolo dai parametri di fatturato. Non dovrebbero quindi essere presenti delle comparazioni nel fatturato mese per mese e nemmeno riguardo il particolare codice ATECO di appartenenza. Ovviamente, queste anticipazioni sono in attesa di verifica all’interno del testo del Decreto Ristori 5, in approvazione nelle prossime settimane.

L’unico vincolo che potrebbe restare in essere per chi ha partita IVA è il tetto di una perdita di fatturato per almeno il 33%. Si tratta di un parametro che tutto sommato renderà l’indennità disponibile in senso generalizzato, visti gli effetti dovuti ai lockdown e alle limitazioni alla mobilità imposte con l’avvento del coronavirus.


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

La possibile cancellazione della flat tax per il regime forfettario

Se quanto appena esposto rappresenta certamente una buona notizia per chi possiede una partita IVA e per i lavoratori precari, prospettive meno positive sembrano invece esserci per coloro che hanno scelto di aderire al regime forfettario. Dal governo Draghi sono arrivate in diverse occasioni prese di posizione in merito alla necessità di riordinare l’imposizione fiscale.

Il regime forfettario permette attualmente a chi possiede un fatturato annuo inferiore a 65mila euro di beneficiare di un’aliquota piatta del 15%, che scende al 5% per chi ha aperto da meno di 5 anni. Nei prossimi mesi questa agevolazione potrebbe venire meno, perché considerata distorsiva del mercato. Se questo fosse effettivamente il destino della flat tax, molti lavoratori con partita IVA si troverebbero costretti improvvisamente a confrontarsi con le aliquote ordinarie IRPEF. In un simile scenario, il bonus da 1000 euro rappresenterebbe quindi una compensazione di entità ridotta.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl