Rimborso IRPEF, ora disponibile senza conto corrente: come funziona e chi ha diritto

Autore:
Niccolò Mencucci
23/03/2023

Rimborso IRPEF, ora disponibile senza conto corrente: come funziona e chi ha diritto

Chi ha l’obbligo di presentare il Modello 730 può beneficiare di un rimborso IRPEF, ma solo in alcuni casi. Per il 2023 però l’Agenzia delle Entrate permette di ottenere tale rimborso non solo col conto corrente, ma anche senza.

La disposizione dell’AdE in realtà non è nuovissima, ma ora più che mai conviene visti i tempi telematici sempre più ridotti, soprattutto se per trasmissione di rimborsi per via bancaria o postale. Ma vediamo meglio come funziona, e chi ha diritto a questa opzione.

Rimborso IRPEF, ora disponibile senza conto corrente

Il rimborso IRPEF è disponibile per chi fa la Dichiarazione dei Redditi, o almeno a chi gli conviene farla. In genere scatta quando dalla Denuncia prevalgono più le detrazioni che gli oneri fiscali, come ad esempio le detrazioni sulle spese sanitarie, o gli interessi del mutuo relativo all’abitazione principale, ecc.

Se detrazioni e deduzioni permettono di maturare un credito IRPEF, esso potrà essere chiesto in compensazione o in forma di rimborso vero e proprio. Ma in genere viene richiesto il conto corrente per versare tale credito, così da procedere direttamente al versamento, nella maniera più veloce possibile.

Altrimenti l’Agenzia delle Entrate rende disponibile una seconda opzione: l’assegno vidimato emesso da Poste Italiane. Si tratta di un assegno color giallo, con firma di traenza già coperta, e importo e beneficiario già trascritti. Si chiama così perché vi è recante la vidimazione da parte di Poste Italiane che comprova l’acquisizione dei fondi.

Rimborso IRPEF, come funziona

Il rimborso IRPEF è disponibile o tramite comunicazione delle coordinate del proprio conto corrente (bancario o postale che sia) alla stessa Agenzia delle Entrate, oppure tramite ricezione dell’assegno vidimato di Poste Italiane.


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Questo è previsto per chi non ha un conto corrente, o semplicemente, pur avendolo, non vogliono o dimenticano di comunicare le coordinate. I richiedenti riceveranno il rimborso tramite titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane.

Ma tale assegno vidimato arriverà per raccomandata, presso il proprio domicilio fiscale, pertanto attenzione alla posta, altrimenti si rischia di doversi recare presso l’Ufficio Postale dove tale raccomandata è stata segnalata in giacenza.

Tale assegno potrà poi essere riscosso presso qualsiasi ufficio postale. Nel peggiore dei casi, ci vorrà qualche mese ma il tutto sarà più veloce.

Rimborso IRPEF, chi ha diritto

Il rimborso IRPEF è previsto solo per coloro che hanno utilizzato o il Modello 730 o il Modello Redditi. La sostanziale differenza è nella presenza o meno di un sostituto d’imposta.

Se si fa la dichiarazione dei redditi, utilizzando il Modello 730 con sostituto d’imposta, con richiesta del credito IRPEF a rimborso, esso verrà fatto direttamente dal sostituto d’imposta, ovverosia dal datore di lavoro o ente previdenziale. Arriverà in busta paga se lavoratore dipendente, altrimenti come cedolino della pensione se pensionato.

Altra differenza sarà nei tempi di erogazione. Tale rimborso arriverà a luglio se dipendente, oppure ad agosto/settembre se pensionato.

Nel caso di mancanza di sostituto d’imposta, o di Modello Redditi, il rimborso del credito IRPEF sarà predisposto e fatto direttamente dall’Agenzia Entrate.

Rimborso IRPEF, come fare richiesta

In alternativa all’invio dell’assegno vidimato delle Poste, si potrà sempre e comunque comunicare all’Agenzia delle Entrate le coordinate del proprio conto corrente (IBAN), ma solo con le seguenti modalità:

  • fare click sul sito dell’Agenzia delle Entrate,
  • accedere all’area riservata con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.

Alla sezione “La mia scrivania” bisognerà andare su “Servizi per”, poi su “Richiedere” e infine cliccare su “Accredito rimborso ed altre somme su c/c”.

Altrimenti si dovrà consegnare l’IBAN tramite modello apposito e solo con PEC, senza possibilità di delega.


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Come ultima opzione, si può sempre andare direttamente presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, esibendo un tuo documento d’identità in corso di validità, la cui fotocopia andrà allegata al modello stesso.

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