Rottamazione 2023, pignoramento sospeso con domanda adesione: come funziona e che succede

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
20/03/2023

Rottamazione 2023, pignoramento sospeso con domanda adesione: come funziona e che succede

Rottamazione cartelle esattoriali 2023, buone notizie per i contribuenti che hanno debiti col fisco. In caso di pignoramento da parte di Agenzia delle Entrate basterà l’adesione alla definizione agevolata per bloccare il provvedimento. Vediamo come fare per inviare l’istanza di rateizzazione e quali sono le scadenze previste.

Pignoramento dal fisco, come bloccarlo con la Rottamazione

I contribuenti che hanno vecchi debiti arretrati con Agenzia delle Entrate riscossione rischiano spesso di incorrere nel provvedimento di pignoramento. Questo è uno strumento usato dal fisco che può interessare i beni del debitore in vari modi. A partire dal fermo amministrativo sui veicoli di proprietà fino ad arrivare ad un blocco del conto corrente o pignoramento presso terzi, che si verifica quando viene tolta una quota di stipendio o pensione per far fronte al debito.

Grazie alla legge di Bilancio 2023, e successivamente ad una risposta da parte di Agenzia Entrate, è stato chiarito che chi ha questo problema può risolvere aderendo alla Rottamazione quater. La nuova definizione agevolata infatti permetterà ai debitori di bloccare il provvedimento esecutivo in atto e in alcuni casi di annullarlo definitivamente. Il contribuente soltanto con la domanda di adesione infatti potrà evitare il proseguimento del pignoramento, ma non solo. Al pagamento della prima rata stabilita si potrà rientrare nel pieno possesso del bene interessato da questo provvedimento. Le cifre dovute a titolo di debito saranno quindi recuperate come previsto dalla definizione agevolata.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Come aderire alla Rottamazione quater 2023

Per aderire alla rottamazione cartelle 2023, bisogna fare una domanda da inviare al fisco esclusivamente in via telematica. Per farlo quindi occorre verificare il totale del debito arretrato già iscritto a ruolo, e successivamente entrare con SPID nella propria area del sito Agenzia Entrate Riscossione.

Va detto anche che per legge i contribuenti che hanno anche tra le vecchie cartelle, tasse, multe e altri tributi interessati dallo stralcio per i debiti inferiori a 1000 euro, potranno automaticamente scorporare queste somme dal totale. Il fisco infatti calcolerà un importo da rateizzare al netto di altre agevolazioni attive. Non saranno inoltre dovute le spese per sanzioni ed interessi ma le rate comprenderanno solo la quota capitale.

Le scadenze 2023 per le istanze di Rottamazione

Per inviare l’istanza telematica di adesione alla rottamazione quater bisogna tenere in considerazione una data fondamentale. La scadenza infatti è fissata al 30 aprile 2023. Entro questo giorno il contribuente può fare domanda per rateizzare il debito con il fisco, e contemporaneamente bloccare tutti i provvedimenti di pignoramento già con la sola ricevuta.

Successivamente come abbiamo visto, sarà possibile annullare gli atti e rientrare in pieno possesso dei beni materiali pignorati, già al pagamento della prima rata entro la scadenza stabilita. La prima rata dovrà essere saldata entro il 31 luglio e la seconda entro il 30 novembre 2023.

Conviene aderire alla Rottamazione quater cartelle esattoriali?

Aderire ad una sanatoria prevista dal governo ha tanti vantaggi. Primo tra tutti è sicuramente quello economico che, a fronte di pagamenti rateali, permette di potersi liberare dei debiti abbassando la cifra dovuta grazie alla cancellazione di sanzioni ed interessi maturati negli anni. Il secondo grazie alla legge di Bilancio consiste poi nel fatto di poter evitare l’odioso pignoramento e quindi di riavere possesso di conti correnti, stipendi, pensioni e beni materiali in forma piena.

Ci sono però anche alcuni svantaggi. Uno è rappresentato dal fatto che con l’accettazione dell’istanza di rottamazione quater il contribuente non può più contestare le cartelle esattoriali. Così come non sarà più possibile attendere una eventuale prescrizione che cancellerebbe di fatto gli importi dovuto e la loro esigibilità. Ultimo svantaggio più in termini economici invece è il pagamento delle prime rate, che può risultare per molti impegnativo. Perchè entro le prime due scadenze occorre pagare almeno il 20% del totale.


Potrebbe interessarti: Tredicesima mensilità 2023: a chi spetta, quanto viene tassata e come si calcola

Questo unito al fatto che le date di pagamento spesso coincidono con quelle relative alla scadenza di altri oneri fiscali, sta complicando abbastanza la situazione. Sono moltissimi infatti i debitori che al momento stanno valutando se conviene o no fare domanda per la rottamazione quater. E dai dati in possesso di Agenzia delle Entrate emerge che al momento, forse proprio per questi motivi, la nuova edizione di definizione agevolata sta avendo meno successo del previsto.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl