Saldo IVA 2023, poche ore alla scadenza di Marzo: come pagarlo con F24 e rateizzare

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
15/03/2023

Saldo IVA 2023, poche ore alla scadenza di Marzo: come pagarlo con F24 e rateizzare

Saldo IVA 2022, attenzione alla scadenza del 16 marzo. Ultimo giorno utile per pagare senza rischiare sanzioni. Ma per chi preferisce sarà anche possibile dilazionare il pagamento con una piccola maggiorazione anticipando solola rata di acconto. Ecco le istruzioni di Agenzia Entrate.

Scadenza saldo IVA: come pagare con F24 online

Saldo IVA relativa al 2022, ultimo giorno utile per pagare: 16 marzo 2023. Dopo tale data scattano maggiorazioni, sanzioni ed interessi. L’Agenzia Entrate ha emesso un avviso con istruzioni su come provvedere al versamento correttamente.

Il pagamento dovrà avvenire esclusivamente tramite modello F24, può provvedere il singolo contribuente in autonomia o avvalersi della collaborazione di un intermediario fiscale come il commercialista di fiducia. Nel caso si debbano utilizzare alcuni crediti in compensazione, allora il modello da presentare sarà esclusivamente l’F24 web o tramite servizio Fisconline ed Entratel, ma solo se il saldo è pari a zero.

Altrimenti si può anche utilizzare l’home banking o presentare il modello cartaceo F24 presso la propria banca o agli sportelli postali. Restano valide anche le opzioni di dilazione di pagamento con acconto e saldo successivamente dilazionati a rate. In quel caso però scatta una maggiorazione che bisogna calcolare. Vediamo come fare.

IVA, pagamento a rate: come funziona

Il contribuente che deve versare l’IVA 2022 può farlo anche con pagamenti rateali. Questi prevedono un primo acconto da effettuare entro il giorno 16 marzo. Successivamente le quote dilazionate di pari importo avranno cadenza mensile sempre il 16 quindi, salvo festività che potranno far slittare il termine al giorno lavorativo immediatamente successivo.

Chi sceglie questo sistema deve sapere che il totale dell’imposta dovuta sarà aumentato in percentuale. E cioè dello 0,33% mensile che scatta a partire dalla rata successiva a quella dell’acconto. In questo caso quindi da aprile 2023. Le percentuali di maggiorazione vanno a sommarsi. Quindi a maggio si dovrà pagare lo 0,66%, a giugno lo 0,99% e via via ad aumentare in base al numero di mensilità scelte.


Leggi anche: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Saldo IVA: come pagare dopo la scadenza

Oltre alle due opzioni già esaminate in precedenza e cioè pagamento in unico saldo totale il 16 marzo o rateizzazione con maggiorazioni, cè anche un’altra possibilità di versamento dell’IVA. Una rateizzazione personalizzata dell’imposta in base all’effettiva dichiarazione dei redditi.

In questo caso l’importo da versare sarà aumentato dello 0,33% per ogni rata successiva alla prima scadenza, che è sempre per tutti il 16 di marzo, come altre importanti scadenze fiscali. Inoltre a questa tipologia di pagamento va applicata anche la percentuale dello 0,40% per ogni mese di pagamento successivo al primo, quindi da aprile in poi.

IVA, ravvedimento operoso per chi paga in ritardo

Chi dimentica di pagare il saldo IVA e non versa neanche l’acconto, può regolarizzare successivamente il debito con il fisco in modalità agevolata utilizzando il ravvedimento operoso. Questa tipologia di pagamento prevede che siano applicate delle sanzioni agli importi in base al tempo accumulato di ritardo nei confronti del fisco.

Oltre alla sanzione vanno calcolati anche gli interessi in base al tasso legale applicato da Agenzia delle Entrate ogni anno. La percentuale della sanzione va sempre calcolata sulla base dell’importo originariamente dovuto per l’imposta non pagata ed è divisa a scaglioni a partire dalla data di scadenza originaria della tassa o tributo, come segue:

  • 1% se i giorni di ritardo sono meno di 14;
  • 15% per chi regolarizza tra il 15esimo ed il 90esimo giorno;
  • 30% per versamenti oltre i 90 giorni di ritardo.

Grazie al ravvedimento operoso il contribuente può ottenere uno sconto e pagare meno per la sanzione, tale riduzione viene applicata sempre  a seconda del tempo accumulato dalla scadenza. Può intervenire a diminuire da un decimo ad un quinto dell’importo. Ed è differenziata in

  • Ravvedimento sprint;
  • Ravvedimento breve;
  • Ravvedimento medio;
  • Ravvedimento lungo;
  • Ravvedimento lunghissimo;
  • Ravvedimento ultrabiennale.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl