Stipendi, al via gli aumenti in busta paga con le deduzioni: cosa cambia e quando

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14/03/2023

Stipendi, al via gli aumenti in busta paga con le deduzioni: cosa cambia e quando

La riforma fiscale ha come obiettivo principale il taglio del cuneo fiscale sullo stipendio dei lavoratori dipendenti, e adesso spunta anche l’ipotesi della deduzione in busta paga delle spese per il lavoro.

Alla fine di marzo la legge delega sulla riforma arriverà in Cdm, ma nel testo della bozza si legge già che sono state introdotte importanti modifiche. Questa nuova disposizione provocherà un’ulteriore diminuzione dell’imponibile IRPEF, che provocherà la corrispondente diminuzione delle tasse.

Vediamo come funzionerà la deducibilità delle spese per il lavoro dopo la riforma, e chi potrà guadagnare in seguito all’attuazione di tale disposizione. Infine daremo uno sguardo alla differenza tra deducibilità e detraibilità facendo degli esempi concreti sulla nuova riforma che verrà applicata.

Deduzioni in busta paga: come funzioneranno

La legge delega per la riforma fiscale comprende un’ulteriore ipotesi sulla deducibilità delle spese sostenute per lavorare. In particolare, il governo sarà chiamato a inserire nel provvedimento la possibilità di dedurre le spese sostenute per produrre reddito col proprio lavoro.

In soldoni, si tratta di ridurre l’IRPEF in base a quanto si spende per continuare a lavorare, alleggerendo il carico fiscale in maniera proporzionale alle proprie spese. I lavoratori autonomi possono già dedurre dalle tasse i costi sostenuti per l’attività lavorativa, i lavoratori dipendenti, invece, non ancora.

È proprio a loro, infatti, che la disposizione si rivolge, perché saranno proprio i lavoratori stipendiati a guadagnarci. Inoltre, le singole disposizioni devono ancora essere definite dall’esecutivo, quindi non è ancora dato sapere cosa toccheranno in particolare. Tuttavia, per dare un’idea dell’impatto che avrà la nuova norma, è possibile fare delle ipotesi abbastanza precise.


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Qualche esempio di spesa deducibile

L’elenco di quanto potrà essere dedotto può dunque essere in qualche maniera ipotizzato. Per fare qualche esempio, è molto probabile che sarà inserita la deducibilità delle spese di viaggio. Queste spese potranno includere il carburante necessario per recarsi a lavoro nonché l’abbonamento per il trasporto pubblico.

Altre spese direttamente correlate all’attività lavorativa sono quelle per il baby sitting, necessario per le famiglie con bambini piccoli, ma anche quelle sostenute per i corsi di formazione lavorativa. Con l’avvento sempre più massiccio dello smart working, poi, è possibile che vengano aggiunte le spese per la connessione internet. Tuttavia quest’ultima opzione non è molto probabile.

Ad ogni modo, per stabilire con più precisione come funzionerà la riforma, bisogna chiarire qual è la differenza tra detraibilità e deducibilità.

Detrazione e deduzione delle tasse: significato e differenza

Come abbiamo visto finora, la nuova riforma andrà a intervenire direttamente sulla deducibilità delle spese, e non sulla detrazione. La detrazione, infatti, a differenza della deducibilità, riduce la somma dovuta al fisco, senza ricorrere ad altri calcoli.

Per fare un esempio, se l’IRPEF da pagare è pari a 1.500 euro annui, con una detrazione di 500 euro si pagherà direttamente 1.000 euro. Stessa cosa non può dirsi per la deducibilità. Essa interviene sul reddito imponibile.

Nella fattispecie, dedurre le proprie spese significa sottrarle al reddito prodotto. Così facendo, diminuirà la base imponibile e, di conseguenza, si pagherà l’IRPEF più bassa corrispondente.

Deducibilità delle spese per il lavoro: un esempio

In questo caso rientrerà la nuova riforma, e si può già fare una proiezione con la deducibilità delle spese per andare a lavoro. In particolare, se si spendono 100 euro al mese per andare al lavoro, e le spese per il trasporto saranno deducibili, saranno sottratti dalla base imponibile 1.200 euro. A fronte di un reddito annuo di 25.000 euro lordi, si pagherà l’Irpef su una base imponibile di 23.800 euro.


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In questo modo diminuirà l’imposta sul reddito del lavoratore per effetto della sottrazione delle spese al reddito lordo. In definitiva, se con la detrazione l’imponibile rimane invariato, con la deduzione l’imponibile cambia, diventando inferiore in base all’importo che si può dedurre. Ecco quindi in cosa consisterà il vantaggio economico.

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